Alzi la mano chi, guardando Le Avventure Acquatiche di Steve Zissou o Il treno per Darjeeling, non ha preso appunti (mentalmente, ovvio, ma se avete tirato fuori carta e penna possiamo capirvi) pensando di ricreare fedelmente l’outfit dei protagonisti delle pellicole cult. Perché ogni film di Wes Anderson è un puzzle perfetto, in grado di combinare con maestria abiti, colori, personaggi e ambientazioni in un microcosmo che ti fa venire voglia – che so – di mollare tutto e partire per l’India a bordo di un treno sgangherato.
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Ecco perché il trailer della sua nuova pellicola, in arrivo a luglio nelle sale americane, ha scatenato la curiosità dei fan che non vedono l’ora di scoprire cosa riserverà l’ultima fatica del regista. Quello che sappiamo è che, a detta di Anderson, The French Dispatch è «una lettera d’amore nei confronti dei giornalisti, ambientata nella sede di una rivista americana in una città francese del XX secolo». Protagonisti, oltre agli attori di sempre come Bill Murray, Owen Wilson e Adrien Brody anche Léa Seydoux, Timothée Chalamet e Benicio Del Toro.
Ma facciamo un passo indietro per chi ha da poco scoperto l’universo dell’autore o magari non ha ancora visto nemmeno uno dei suoi iconici lungometraggi (ma come si fa?!). Wes Anderson, appassionato di teatro e regia dalla più tenera età, produce il primo cortometraggio, Bottle Rocket, insieme ai fratelli Wilson (Owen e Luke, celebri attori, e Andrew, a sua volta regista e produttore) conosciuti all’Università e diventati suoi collaboratori. Dopo Rushmore del 1998, l’opera dove inizia a formarsi il mondo per cui il regista è tanto amato, nel 2001 arriva I Tenenbaum, storia di un padre che tenta di riconquistare l’amore e la fiducia della sua eccentrica famiglia. Boom! È la nascita di un mito: tutto, dai colori alle ambientazioni passando per i dialoghi bizzarri e gli abiti dei personaggi conquista il pubblico. Il resto, come si dice, è storia.
Ecco perché, in vista del nuovo film in uscita, è bene fare un ripasso delle dieci lezioni di stile che abbiamo imparato dai film di Wes Anderson. Da replicare in ogni istante della nostra più o meno strampalata vita.
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1. Lo sportswear è perfetto sempre, anche fuori dalla palestra.
Richie Tenenbaum continua a vestirsi da tennista, fascia di spugna inclusa, anche se la sua carriera si è conclusa e suo fratello Chas, ex prodigio della finanza, in seguito alla morte della moglie si riscopre ipocondriaco e paranoico e, insieme ai due figli, Ari e Uzi, non indossa altro che una tuta rossa adidas (che gli avrebbe permesso di ritrovarsi immediatamente nel caso si fossero persi tra la folla). Dello stesso brand sono anche le sneakers preferite del capitano Steve Zissou (lanciate nel 1959 per celebrare le Olimpiadi di Roma e rese celebri a distanza di decenni proprio dalla pellicola del 2004).
2. Gli occhiali da sole ti salvano il look.
Se devi incontrare il tuo informatore in segreto al parco, ad esempio, è bene che li indossi: quelli sfoggiati da Royal Tenenbaum e Pagoda, il fedele maggiordomo della famiglia, erano in stile spia seventies. Ne Il Treno per Darjeeling Francis non si separa da quelli appartenenti al padre defunto, che diventano anche motivo di lite con i fratelli. Anche Richie Tenenbaum è inseparabile da un modello a goccia con lenti fumé. Cercate modelli simili a quelli dei protagonisti? Semplice, basta andare al mercatino vintage più vicino e scegliere montature stile Settanta.
3. Ma non sottovalutare il potere di un cappello.
L’importante è che sia rosso: come il basco di Lucy Bishop in Moonrise Kingdom, i beanie di lana dell’equipaggio di Le Avventure Acquatiche di Steve Zissou e il berretto di Max Fischer in Rushmore. Il vantaggio? Regala carattere a qualsiasi mise, persino a una divisa da marinaio. Provare per credere.
4. Vuoi avere un aspetto diverso dal solito senza sforzo? Modifica la forma dei tuoi baffi.
Prima di tutto, se stai svolgendo una missione in incognito, nessuno sarà in grado di riconoscerti. Inoltre sono estremamente eleganti. In The Grand Budapest Hotel il regista e Frances Hannon, suo fidato Make-up Artist, hanno studiato nei minimi dettagli i look di tutti i protagonisti maschili. Per un look alternativo potete sempre prendere esempio da Zero Moustafa, aka Lobby Boy, e disegnarvene un paio con la matita per gli occhi.
5. Se vuoi essere davvero chic, cestina il trolley e investi nel classico set di valigie a mano.
Come quello visto ne Il Treno per Darjeeling, realizzato da Louis Vuitton e illustrato dal fratello del regista, Eric Anderson. Cult da subito.
6. A volte un accappatoio è meglio di qualsiasi abito da sera.
Non ci credete? In Hotel Chevalier, corto che precede Il treno Per Darjeeling, il personaggio interpretato da Natalie Portman indossa proprio quello giallo dell’albergo. Un look indimenticabile anche per il fidanzato che, dopo essere stato mollato, lo porta con sé in ricordo dell’amata (della quale conserva anche il mitico profumo, Voltaire N.6).
7. La divisa ha sempre il suo fascino, che tu sia un Boy Scout o il Consierge di un Hotel.
Quindi non abbiate timore ad indossarla, ciò che conta è che sia impeccabile e ben stirata. Fate parte dell’equipaggio di un sottomarino? Niente paura, la tuta da sub con berretto rosso risulterà altrettanto sexy.
8. Bill Murray sta bene con tutto. Fate di lui il vostro fashion guru.
Non solo perché, avendo recitato in tutti i film di Wes Anderson è ormai una vera e propria figura mitologica del suo cinema. Ma anche perché non esistono un ruolo e un look che non abbia reso iconici, dalla giacca in velluto e dolcevita di Raleigh St Claire, psichiatra e marito di Margot Tenenbaum, al completo grigio da avvocato indossato ne Il treno per Darjeeling fino ad arrivare alla mitica camicia azzurra di Steve Zissou. Impeccabile.
9. Abbasso il nero, punta su un tocco di giallo.
È la nuance feticcio del regista, se fate attenzione noterete che è ovunque. Non si tratta di un giallo qualsiasi ma di una tonalità a metà tra il senape e il color tuorlo d’uovo. Così particolare che il brand di eyewear scozzese Tens ha creato un modello di occhiali ispirato ai film di Wes Anderson, dotato di lenti che funzionano come un vero e proprio filtro Instagram, in grado di regalare quella speciale sfumatura di giallo tipica del mondo del regista.
10. …o di rosa: chi lo ha detto che va bene solo le teen-ager?
Prima che il Millennial Pink si trasformasse in tormentone e si impossessasse di tutto, dal cartone del latte ai ristoranti di Poke, il regista lo aveva riportato sotto i riflettori, in un periodo in cui il candy pink era accettabile solo per le scolarette. Non c’è bisogno di indossarlo dalla testa ai piedi: bastano anche solo un paio di guanti, come quelli di Margot Tenenbaum che la commediografa abbinava a pelliccia e borsa di Hermés. Trés chic.
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