Achille Lauro shock alla prima serata di Sanremo
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Achille Lauro shock alla prima serata di Sanremo
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Achille Lauro shock alla prima serata di Sanremo

E poi a Sanremo arriva Achille Lauro. E non è solo Santo subito: è San Francesco. In una nota diramata durante la sua performance, si viene a sapere che il cantante sul palco dell’Ariston, edizione numero 70, ha scelto un look che si ispira nientemeno che agli affreschi attribuiti a Giotto, nella Basilica Superiore di Assisi, dove il Santo si spoglia dei propri abiti lussuosi per votarsi alla vita povera e alla solidarietà.

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San Francesco rinuncia ai beni terreni, quinta delle 28 scene del ciclo di affreschi delle Storie di San Francesco della Basilica Superiore di Assisi

Potenza dell’icona in un Festival che commette sempre lo stesso errore: sottovalutare il potere dell’abito, quindi della performance, quindi dell’arte oltre la musica. Ieri l’avevano capito Mina (nel 1961 con l’abito a pois per le Mille Bolle Blu, un Franco Moschino ante litteram) e poi anche Loredana Berté (che nel 1986 si presentò con pancione e minidress di pelle). Oggi c’è lui (e solo lui): a pochi istanti dall’attacco della canzone Me ne frego, appena fa cadere la cappa di velluto ricamato mostrando un tutina di strass color nudo, sul palco dell’Ariston si squarcia il sipario della noia.

Achille Lauro in versione San Francesco by Gucci al 70° Festival di Sanremo. Ph Luca D’Amelio

Il maschilismo imputato ad Amadeus non diventa passato ma Medioevo. Le battute da bar di Fiorello che prova a deriderlo si perdono abbagliate dagli strass. E il meraviglioso duetto fuori tempo massimo dei sempiterni Albano e Romina diventa un sottofondo mentre tutto il pubblico a casa è già sui social a commentare lui, Santo Lauro.

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Su Twitter imperversano i meme in versione Assunta in cielo. Su Instagram arrivano i video della performance. Su Tik Tok qualcuno già mima il lancio del mantello. E su Facebook piovono gli strali dei perbenisti. Ma intanto, come scriverebbe Camilla Cederna, scolpito nella disattenzione di tutti resta solo lui: Santo Lauro il pervestito, un figlio postumo di David Bowie in salsa trap, l’ennesimo artista finito sotto il cappello di Gucci, leggi alla voce Alessandro Michele (che lo vestirà per tutto il Festival), che ha capito quanto necessario sia uscire dai ruoli imposti per poter scrivere la propria storia e soprattutto la libertà di tutti.

Per ogni sera della kermesse, il cantante presenterà un look-sorpresa, non solo una canzone, perché «Sanremo è il più grande palcoscenico per la canzone», scrive in una lettera, «ma nel mio modo di intendere è una grandissima occasione per portare delle performance complete. E oggi voglio mettere a disposizione di quel palcoscenico la mia idea di performance artistica. Il futuro mi vedrà sempre più impegnato in varie forme d’arte». Chapeau: al coraggio, alla lungimiranza, alla follia. Il Santo pervestito di Achille Lauro è il vero primo miracolo di un Sanremo partito malissimo ma già diventato un fenomeno di costume.

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