Emanuel Ungaro, couturier dall’animo sensibile, è mancato nella sua casa di Parigi
Aveva 86 anni l’ultimo dei couturier che hanno fatto la moda del 900.
Nato nel 1933 ad Aix en Provence, figlio di un sarto di Francavilla Fontana, fin da piccolo è affascinato dai processi creativi e dalla manualità speciale dietro alle creazioni di moda.
Deciso a seguire i suoi sogni si trasferisce a Parigi per affiancare Cristobal Balenciaga nel suo atelier; qui impara i segreti sartoriali, benché sapesse già tagliare e cucire alla perfezione, e le regole dietro alla costruzione di giacche e abiti. Nel 1968 apre il suo atelier in Avenue Montaigne e presenta la sua prima collezione, nata sui manichini grazie a un uso impeccabile di spilli e drappeggi. Creazioni piene di sensualità, che mettevano in primo piano la donna attraverso tessuti floreali, pois e fantasie, abiti pieni di emozioni e di poesia.
Tra i cinque grandi nomi dell’alta moda degli anni 80.
Emanuel Ungaro era un vero e proprio “chirurgo dell’eleganza”, poiché si metteva all’opera nel suo studio in camice bianco ascoltando musica classica e brani d’Opera.
Nel 1996 la Maison entra nel gruppo Ferragamo e nel 2004 il couturier esce per l’ultima volta sulle passerelle. Da quel momento si ritira con la moglie Laura, sua musa e ambasciatrice, tra Parigi e Aix-en-Provence lontano dal clamore e dalle creazioni sfavillanti dedicate alle sue amate donne, ma circondato da affetto e passioni.
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