Addio a Katherine Johnson. A 101 anni è morta la matematica e fisica americana che con i suoi calcoli ha contribuito alla missione della Nasa nello spazio. Entrando così nella storia.
«Stasera, contiamo le stelle e ricordiamo una pioniera» le prime parole nel post pubblicato sul profilo Instagram della Nasa. «Siamo rattristati dalla scomparsa della celebre matematica Katherine Johnson. Il suo spirito e la sua determinazione ci hanno aiutato a condurre una nuova era nell’esplorazione dello spazio, e per questo le siamo grati».
Poi il ricordo delle imprese di colei che fu definita “computer umano”: «Calcolò la traiettoria di volo di Alan Shepard, il primo americano nello spazio. E quando abbiamo iniziato a utilizzare i computer elettronici per i calcoli, l’astronauta John Glenn ha detto che si sarebbe fidato dei computer solo dopo che la Johnson avesse controllato personalmente i calcoli matematici. I suoi calcoli si sono rivelati fondamentali per il successo del programma di atterraggio di Apollo Moon e per l’avvio del programma Space Shuttle, così come hanno fatto per quei primi passi nel viaggio del Paese nello spazi» ricorda con affetto la Nasa. Ma di lei ricordiamo anche il suo coraggio: «Ha abbattuto le barriere razziali e sociali».
Infine l’invito ai social: «Cosa significa per voi l’eredità di Katherine Johnson? Condividetelo nei commenti».
La sua vita in un film
Afroamericana, originaria della Virginia, la sua storia è stata raccontata nel film Il diritto di contare del 2016. Figlia di un boscaiolo, dopo aver frequentato l’Università per neri negli anni Cinquanta è stata assunta al dal Langley Research Center, in Virginia. Con lei c’erano anche Dorothy Vaughan, esperta di programmazione dei primi computer, e l’ingegnere spaziale Mary Jackson. Dietro il successo della missione spaziale americana, ci sono i loro nomi. Donne chiamate allora solo per ovviare alla carenza di personale maschile causata dalla Seconda guerra mondiale. Ma loro si faranno notare per un talento fuori dal comune. E per il coraggio di superare le discriminazioni del tempo: nessuna promozione, uffici separati, bagni lontani dai bianchi, aree riservate a mensa.
La Medal of Freedom di Obama e l’omaggio di Barbie
Nel 2015, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama l’ha insignita della Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile negli Usa. E anche Mattel le ha dedicato una Barbie con le sue sembianze. «In qualità di pioniera della matematica e della scienza che sosteneva l’uguaglianza di genere e di razza, Katherine Johnson ha spianato la strada a generazioni di ragazze che sognano in grande. Barbie celebra e onora la vita e l’eredità di un’eroina che ci ha insegnato a raggiungere le stelle» le parole dedicate a Katherine Johnson.
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