La bambina sorride e lei corre a prenderla in braccio. Cy si gira, guardandomi incuriosita. Arizona Muse me la affida mentre prepara un tè nero. Glielo lascio scegliere dichiarando di apprezzare tutti i generi di tè, ma la verità è che non me ne intendo.
In ogni angolo della casa, dove la top model vive con la famiglia, c’è una pianta e il verde entra anche dalle grandi finestre alle spalle del divano, su cui ci accomodiamo. È Hyde Park con i suoi alberi centenari, le sdraio a strisce e il Serpentine, dove nuotano cigni e anatre.
La tata esce per andare a prendere Nikko a scuola, l’altro figlio di 10 anni, in un lunedì scandito dalla routine familiare. Arizona Muse non è solo una top model, ma anche un’attivista per la sostenibilità. Bellissima e autentica, con in braccio sua figlia. E lo sguardo si accende, potente, mentre parla di inquinamento.
(Foto in alto: Gareth Cattermole/BFC/Getty Images)
Hai deciso di occuparti di ecologia, quando eri già una modella affermata. Che cosa ti ha spinta a farti avanti?
È successo quasi cinque anni fa. Dopo aver lavorato nel mondo della moda, mi sono improvvisamente accorta di quanto fossi circondata dallo spreco. Di materie e di risorse umane. Non sapevo di che cosa fossero fatti gli abiti che indossavo. Non avevo idea di come venissero realizzati e dei relativi processi chimici.
Cambiare non è stato difficile. Essere un’attivista 30 anni fa era molto più complicato, nessuno voleva sentire brutte notizie. Ora il global warming è un argomento quotidiano. La stampa ne scrive e le aziende si stanno rinnovando. I consumatori finalmente si adeguano. Mi sento fortunata di vivere in questo periodo.
Pensi di spiegarlo ai tuoi figli?
Nikko ha 10 anni e amo raccontargli ciò che sto facendo, dove sta andando il mondo. È informatissimo. Lui, a dire la verità, mi ha ispirato l’interesse per la natura, è un vero esperto. Il suo approccio è autentico, è un bambino che ama vivere all’aperto.
Quando aveva 3 anni, voleva che gli leggessi un noiosissimo manuale di campeggio invece delle favole. A me – una ragazza di città a cui piacciono i pavimenti puliti! – ha fatto scoprire la bellezza della vita in campagna, che è una soluzione per il cambiamento climatico.
Attraverso i tuoi bambini vivrai due diverse generazioni di sostenibilità…
Credo che mio figlio faccia parte di un’epoca in cui i genitori non sono stati capaci di capire al 100 per cento gli effetti della tecnologia. Per Cy sarà diverso. Ho avuto una madre molto attenta, è una psicologa, e all’nizio non le credevo, ma oggi capisco che le sue preoccupazioni erano corrette. Gli schermi, che fissiamo tutto il giorno, possono essere tossici.
Gli smartphone e i tablet funzionano esattamente come una droga, creano assuefazione. I bambini, quando togli loro il telefonino, mostrano gli stessi sintomi di dipendenza dei drogati. È nostro dovere riportare l’attenzione al dialogo, per esempio, mentre si è seduti a tavola.
In che modo vivi i social media?
Lo ammetto, non sono una persona da social, e per il mio lavoro non è un’ottima cosa. Una settimana fa ho pensato: “Non ho postato nulla da giorni!”. Non è un tipo di attività che sento mia.
La creatività che ruolo ha nel nostro futuro?
Sto ascoltando l’audiobook The Nature Fix di Florence Williams. Racconta gli effetti positivi della vita a contatto con la natura e di come questo legame alimenti visionarietà e produttività.
Oggi siamo tutti esseri da “indoor” e questo ha un impatto negativo su di noi. L’ansia non era così prepotentemente comune 40 anni fa. La parola “stress” è diventata di uso quotidiano.
Che momento sta vivendo la moda?
Sta attraversando una svolta. Siamo tutti un po’ in difficoltà sul significato della parola “sostenibilità”, ma è normale, è una definizione importante. Molti brand non potranno cambiare, ma sono in grado di ridurre l’impatto ambientale per un’evoluzione sociale, creando posti di lavoro, con persone preparate e pagate adeguatamente.
La Terra ha la capacità di rigenerarsi ma, ora, siamo invasi dai rifiuti. La produzione di abbigliamento e accessori non potrà arrivare a zero emissioni, ma sarebbe apprezzabile attivare e mantenere un processo di pulizia, occorre fare gruppo e spingere perché questo avvenga. Sarà molto dispendioso, almeno per i prossimi 50 anni.
Poi, si affronterà l’inevitabile inquinamento, cercando di contenerlo. Per questo serve una riorganizzazione in scala globale. Mi spaventa quando i grandi brand non spiegano fino in fondo ciò che stanno facendo. Per esempio, se dici: «Abbiamo eliminato le pellicce», fai credere che quello sia l’obiettivo. Così, però, non diventi sostenibile, è solo una piccola tessera dell’immenso puzzle. E quelle ecologiche, come risposta, sono altamente inquinanti.
Qual è l’emergenza più grande?
In realtà, sono due: il livello di carbone nell’aria e i rifiuti. Ci stanno soffocando. Lo spettro del global warming, anche se non è di moda parlarne, è sempre lì.
The post Arizona Muse, top model e attivista. Bellissima e autentica appeared first on Amica.
ARTICOLO TERMINATO!
E come sempre ti raccomandiamo: se hai domande,dubbi, chiarimenti di qualsiasi tipo, scrivici nei commenti o lascia la tua valutazione! Il team di gomoda è al tuo servizio per la scelta del prodotto migliore. Un saluto!