In parallelo si è mossa anche Cna Federmoda. Il decreto CuraItalia per l’emergenza Coronavirus ha previsto lo stanziamento di 50 milioni per sostenere le aziende italiane che vogliono ampliare o riconvertire la propria attività per produrre ventilatori, mascherine, occhiali, camici e tute di sicurezza per l’emergenza epidemiologica Coronavirus. A Confindustria Moda sono arrivate una sessantina di adesioni da parte di aziende di tutt’Italia e ora l’associazione sarebbe al lavoro per realizzare uno o più modelli di mascherine da sottoporre poi a controlli per la certificazione.
Tra i primi a muoversi c’è stata la Miroglio di Alba che ha convertito la produzione: da tessile e moda a mascherine. Per ora ha previsto una produzione di 600 mila mascherine in due settimane, a regime sarà possibile produrre circa 75-100 mila mascherine al giorno.
Il 23 marzo il gruppo tessile veronese Calzedonia ha riconvertito alcuni dei propri stabilimenti (quelli di Avio e Gissi e quelli in Croazia) alla produzione di mascherine e camici. Ora il Gruppo sta producendo 10.000 mascherine al giorno, con un incremento previsto nelle prossime settimane.
Le griffe rispondono all’emergenza
Gucci, brand di proprietà del gruppo francese del lusso Kering, ha risposto all’appello della regione Toscana e produrrà oltre un milione di maschere e migliaia tute mediche che consegnerà previa approvazione delle autorità. Anche Prada, nell’unico stabilimento del gruppo in Italia, in provincia di Perugia, ha iniziato già dal 18 marzo la produzione di 80.000 camici e 110.000 mascherine da destinare al personale sanitario. Il piano prevede consegne giornaliere che dovrebbero essere ultimate il 6 aprile.
In Spagna il gigante del tessile Inditex, il gruppo di Zara, Stradivarius e Oysho, sta lavorando alla conversione della produzione tessile in sanitaria per la produzione di camici e tute di protezione e ha messo a disposizione del Governo spagnolo la sua logistica per la consegna di mascherine in tutto il Paese.
Sono molte anche le aziende che si stanno impegnando a produrre disinfettanti. Domenica 15 marzo LVMH ha annunciato che avrebbe convertito parte della sua produzione di profumeria e cosmetica per produrre gel idroalcolico per gli ospedali. Lo stesso esempio è seguito da Bulgari, L’Oréal, Coty e altri brand del beauty che stanno preparando disinfettanti per le mani nelle loro fabbriche di profumi.
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