Una giornata strana, quella di domenica, ovvero l’ultima di una già strana Fashion Week milanese dedicata alle collezioni Autunno-Inverno 2020/21. Strana non tanto – o non solo – per la notizia clamorosa, ma non del tutto inattesa, che ha deflagrato in tarda mattinata, ovvero quella della nomina di Raf Simons alla co-direzione creativa di Prada assieme a Miuccia Prada (e già questo basterebbe per consumare fiumi di inchiostro e di congetture, le più varie possibili).
Quanto, piuttosto, per il susseguirsi di «si dice che» che, con effetto domino, fanno prendere una piega inattesa alla giornata. Sull’onda del – perdonate l’ossimoro – cauto allarmismo diffuso che ha accompagnato il rincorrersi vorticoso di notizie relativo al propagarsi del Coronavirus in Lombardia.
IL VIDEO DELLA SFILATA DI DOLCE & GABBANA:
Il primo a optare per un evento a porte chiuse e senza pubblico è Giorgio Armani, che affida a una nota questa scelta, da leggersi come una forma di responsabilità e di tutela nei confronti del suo pubblico. Lo segue a ruota Laura Biagiotti, mentre giornalisti, addetti ai lavori e buyer iniziano a interrogarsi su cosa sia il caso di fare (o non fare).
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LE SCARPE PIÙ BELLE DELLA FASHION WEEK DI MILANO:
Succede così che Dolce & Gabbana, quasi per il rotto della cuffia, sfili ugualmente nel quartier generale della griffe, mandando in passerella davanti a un pubblico (nel quale spunta anche qualche mascherina) la sua donna, omaggio all’artigianalità, al fatto a mano e al savoir faire delle grandi maestranze del made in Italy, proseguendo con coerenza il discorso già iniziato solo un mese fa con la sfilata menswear. Nel pubblico, anche Elisa Vicenzi, virologa del San Raffaele di Milano, presente proprio per testimoniare come non ci si debba fare travolgere da un allarmismo eccessivo, neppure in questa circostanza di reale stato di vigilanza.
Ma la sfilata di Dolce & Gabbana ha preceduto di poco l’ordinanza della Regione Lombardia che vieta – tra le altre cose – qualsiasi evento aperto al pubblico in spazi chiusi. Lo scrupolo di Armani si rivela, così, una triste premonizione. Va comunque in scena – in streaming – la sua sfilata: un incontro tra rigore e gentilezza, tra maschile e femminile, in perfetto Armani style.
LE BORSE PIÙ BELLE DELLA FASHION WEEK DI MILANO:
A chiudere lo show virtuale, un pensiero rivolto proprio alla Cina, un paese con il quale lo stilista ha da sempre un legame speciale, estetico e culturale: in passerella sfila una selezione di look delle collezioni Giorgio Armai Privé Primavera/Estate 2009 e 2019, che proprio al grande Paese ora messo a dura prova dal corona virus erano ispirate.
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Drome
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