Per anni la gente la cercava con lo sguardo tra le navate della Metropolitan Baptist Church: ultima fila, sezione due. Erano curiosi di vedere come La Verne Ford Wimberly si fosse vestita per la messa domenicale. Colori sgargianti, abiti rigorosamente abbinati e curati in ogni dettaglio, cappelli che di certo non passano inosservati e gioielli coordinati. L’educatrice di 82 anni ormai in pensione ha sempre amato i grandi ingressi in scena, fin da quando era una giovane maestra negli Anni ’60, e in effetti i parrocchiani della chiesa di Tulsa, la seconda città più grande dell’Oklahoma, sembrano averli sempre apprezzati.
«Non perde mai un colpo con i cappelli, i vestiti e tutti quei bellissimi gioielli», ha detto Robin Watkins, 54 anni, assistente dell’ufficio esecutivo della chiesa. Da anni Wimberly si veste a festa per l’appuntamento domenicale in chiesa, diventando la delizia di tutti i parrocchiani. Poi è arrivato il Covid, che ha portato con sé il lockdown. E così anche la messa si è spostata sui computer e sui telefonini di tutti i fedeli. C’è chi la segue in pigiama, chi in tuta comodamente seduto sul divano, chi tenta di darsi un tono con un abbigliamento che non sembri quello di uno appena uscito dal letto. E poi c’è Wimberly che dal 29 marzo dello scorso anno, giorno in cui la funzione ha cominciato a essere trasmessa in streaming per evitare i contagi, si agghinda come se nulla fosse cambiato. E poi si scatta un selfie dal suo soggiorno che posta su Facebook scatenando l’ilarità generale.
«Nei 20 anni in cui vado in chiesa lì, ho sempre avuto la mia piccola routine che ho imparato da mia madre quando ancora ero una ragazza – racconta Wimberly –. Sceglievo un bel vestito e un cappello e li preparavo la sera prima, così da poter essere sempre preparata e apparire presentabile». Ecco perché, ormai un anno fa quando ha appreso che la messa sarebbe stata trasmessa in streaming, non si sarebbe neanche potuta immaginare di presentarsi in accappatoio e pantofole dal suo soggiorno. Così, da allora, l’ex educatrice ha sfoggiato ben 53 outfit diversi, tutti coordinati fin nei minimi dettagli, cappelli con volant, scarpe abbinate, collane di perle, un velo di rossetto, capelli ordinati. Impeccabile. Quando ha saputo che la funzione sarebbe stata virtuale ha pensato: «Oh, mio Dio, non posso sedermi qui con l’aria sciatta nella mia vestaglia. Non volevo stare lì da sola a piangermi addosso, così mi sono detta ‘Sai una cosa? Mi vestirò comunque’». E così ha fatto. Sotto ogni foto postata sui social ci sono valanghe di commenti degli altri parrocchiani che non vedono l’ora di vedere cosa Wimberly si sia inventata. «Se qualcuno si sente un po’ giù, basta che guardi la sua pagina Facebook e si sente immediatamente sollevato – ha raccontato Watkins –. Il suo cuore è bello come ogni vestito che ha condiviso con noi».
E per non rischiare di indossare lo stesso abito due volte, l’82enne più chic dell’Oklahoma ha cominciato presto a prendere nota di ogni suo outfit. A chi le chiede cosa abbia scelto per la domenica di Pasqua, risponde che non sa ancora, ma chi la conosce bene è certo che riscuoterà (anche questa volta) un grande successo.
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