Bisognerebbe sempre conoscere il background del designer quando ci si avvicina per la prima volta al suo brand. Solo così si può sperare di comprendere il suo messaggio, lanciato, per esempio, attraverso macchine della polizia circondate dalle fiamme, un ex galeotto in passerella, banconote che piovono dal cielo e capi post-apocalittici che sfilano senza sosta. Il marchio Extremedy di Madi Abaida, founder e direttrice creativa, fa il suo debutto alla Milano Fashion Week con la collezione Autunno/Inverno 2021. È, in realtà, la seconda prova di questa creativa di origini marocchine: nel febbraio del 2019 aveva sfilato a Dubai, riscuotendo grande successo.
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A Milano porta una carica di ribellione e una voglia di riscatto che si esprimono attraverso un’arma particolare: un guardaroba esplosivo fatto di gonne asimmetriche, spalle importanti che trasformano gli abiti in armature couture, vestiti metallizzati ultra fascianti, crop top, shorts, T-shirts rock, felpe over, chiodi di pelle e microgonne in nero, bianco, rosso e blu con guizzi d’oro e argento. Il lettering gotico di dimensioni marco urla messaggi forti, amplificati anche dagli outfit da uomo (sfoglia la gallery per vedere il meglio della sfilata). Cosa c’è dietro?
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Ci sono la vita e l’esperienza di una donna nata a Casablanca in una società chiusa e avversa a ogni libera espressione artistica che, una volta trasferitasi in Spagna, si dedica alla moda, abbandonando gli studi di giurisprudenza. Dal suo sogno nasce Extremedy, marchio di moda uomo e donna che per lei, Madi Abaida, significa passione e vita. «Credo nel potere delle donne: essere donna significa essere coraggiosa, audace, non temere di rompere i confini – spiega la designer –. Grazie alla moda le donne, soprattutto quelle medio orientali, stanno sperimentando un modo di esprimere loro stesse senza paura e, al contempo, facendo di quello che indossano un riflesso della loro cultura e del paese cui appartengono. Le donne devono prendere coscienza del proprio potere e della propria capacità, della libertà che devono avere per esprimersi e trovare il loro posto all’interno della società e del mondo».
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Extremedy riassume questa filosofia in un brand di streetwear urban deluxe totalmente made in Italy, in cui i dettagli grintosi come borchie, patch, inserti metal e grafiche importanti invitano a tirare fuori le unghie e a non aver paura di mostrarsi per come si è, anche grazie a ciò che si indossa. Non è un caso che lo show sia stato aperto e chiuso dall’ex galeotto statunitense Jeremy Meeks, che proprio grazie a una foto segnaletica pubblicata sui media e diventata virale sui social qualche anno fa, una volta scontata la sua pena è diventato uno dei modelli più ambiti dalle case di moda. La voglia di libertà e di riscatto non ha sesso, non ha confini e spesso trova nella moda un efficace conduttore.
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