Fashion Industry 2030. Reshaping the future through sustainability and responsible innovation.
Un libro per sperare.

«Il sistema sta cambiando radicalmente e per sempre. La moda, che rispecchia la nostra essenza, nel suo infinito e opportunistico cambiare, dovrà imparare e fare propri nuovi codici e nuovi termini: ambiente, circolarità, riutilizzo, risparmio, trasformazione, ottimizzazione. Concetti chiave per il futuro del mondo e degli esseri umani». È Matteo Marzotto che parla. Alla presentazione del libro Fashion Industry 2030. Reshaping the future through sustainability and responsible innovation, di Francesca Romana Rinaldi (Egea Bocconi University Press), di cui lui stesso ha scritto la prefazione, il Presidente di Dondup ha parlato della sfida immane che abbiamo di fronte, del cambio di paradigma di cui l’Italia può essere precursore, assumendo addirittura un ruolo leader, promuovendo l’innovazione responsabile grazie al suo straordinario equilibrio tra competenze e tradizione.

Il libro scritto (in inglese) dal direttore del Master in Brand & Business Management e del corso New Sustainable Fashion del Milano Fashion Institute (consorzio inter-universitario composto da Università Bocconi, Università Cattolica di Milano e Politecnico di Milano) presenta un’analisi sui cambiamenti che le aziende devono gestire con urgenza a causa dei problemi ambientali e sociali dietro le catene del valore del settore moda.

Il G7 Summit svoltosi a Biarrits nel 2019 ha siglato l’impegno di 32 brand del settore nel “Fashion Pact”, un importante statement di un graduale allineamento agli obiettivi dei Sustainable Development Goals (SDGs) dell’ONU, focalizzando l’azione su tre gap legati all’ambiente, la biodiversità e il clima.

Se la strada da percorrere è ancora lunga, nel libro emerge il barlume della speranza per il futuro della moda con un orizzonte temporale rimandato al 2030.
Tanti casi aziendali sono raccontati tra le pagine per mostrare che già oggi esistono numerose buone pratiche e che l’approccio delle aziende si sta gradualmente allontanando dal greenwashing per diventare realmente strategico.

Il libro presenta inoltre i main findings di più di 50 interviste a opinion leaders, imprenditori, amministratori delegati, manager, associazioni, policy makers. Tra i punti di forza del libro c’è la creazione di un nuovo modello di circolarità della catena del valore chiamato “Renewed Fashion Value Chain”.

Interrogandosi sul futuro del settore nel 2030, l’autrice afferma che i cambiamenti possono essere riassunti in sei punti:

  1. Le catene del valore saranno tracciabili e trasparenti. Entro il 2030, le catene del valore delle aziende moda saranno tracciabili e trasparenti, affronteranno le sfide legate alla mappatura delle filiere globali e alla condivisione di contenuti che raccontano ciò che sta dietro ai prodotti attraverso etichette intelligenti.
  2. Il coinvolgimento del consumatore in un modello “take-make-remake” sarà fonte di vantaggio competitivo. Le aziende del settore moda coinvolgeranno i consumatori nelle loro catene del valore circolari, offrendo svariate opzioni per prolungare la vita del prodotto. Il segmento di consumatori che considera la qualità più importante della quantità diventerà sempre più ampio.
  3. La raccolta e analisi dei dati sarà sempre più ampia al fine di supportare la creatività umana con tecnologie innovative. Le aziende moda analizzeranno ed utilizzeranno un elevato numero di dati relativi ai consumatori: grazie all’intelligenza artificiale sarà possibile creare esperienze efficaci, in cui tutti gli stakeholders saranno attivi nelle catene del valore della moda.
  4. Le aziende moda garantiranno centralità, coinvolgimento e inclusività del consumatore. Le esigenze del consumatore saranno messe al centro attraverso la personalizzazione del prodotto, le collezioni on demand, l’approccio omnicanale, il transmedia storytelling e la comunicazione one-to-one. L’industria sarà molto più inclusiva.
  5. Ci sarà un passaggio graduale dal prodotto al servizio. Le aziende di moda si muoveranno dalla produzione e distribuzione di prodotti all’offerta di servizi più personalizzati come la riparazione, il noleggio e la ricommercializzazione. In futuro i nostri armadi saranno connessi.
  6. I profitti saranno realizzati senza danneggiare l’ambiente o la società. Le aziende di moda che avranno successo saranno in grado di integrare estetica, etica e innovazione responsabile.