Quando Elodie si è presentata sul palco dell’Ariston lo scorso anno ha lasciato tutti senza fiato. A rendere ancora più grintoso Andromeda, il pezzo che la talentuosa artista romana ha portato in gara alla settantesima edizione del Festival di Sanremo, ci ha pensato una serie di look firmati Versace. Scolpite sul corpo della cantante abbiamo visto delle scollature che hanno portato nel celebre teatro della città ligure una ventata hollywoodiana. Elodie era un tutt’uno col suo vestito e nonostante gli ampi spiragli non si è abbandonata ad alcun imbarazzo.
Nel 2020 sono state molte le donne che hanno calcato – a vario titolo – il palcoscenico più importante dell’anno con vistose scollature, libere dall’idea di dovere piacere a tutti i costi ma perfettamente a loro agio con gli abiti indossati per l’occasione. Una femminilità rivendicata con omaggi sartoriali alle varie fisicità, dotati di qualche azzardo, indossato sempre e comunque con leggerezza e allegria.
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Per quanto riguarda le artiste che hanno partecipato alla competizione, oltre a Elodie, è impossibile dimenticare la prorompenza di Elettra Lamborghini in Marinella Spose e Dsquared2 accanto all’anima rock-chic di Irene Grandi che lasciava intravedere l’assenza di un reggiseno nel suo outfit. La scollatura infatti pare più appannaggio di chi non deve gareggiare: se passiamo in rassegna gli ultimi dieci anni ci accorgiamo che, mentre le conduttrici e le ospiti hanno scoperto più lembi di pelle attorno al seno, le cantanti hanno usato molta più cautela da questo punto di vista.
Chi non ha avuto mai paura di nulla è senza dubbio Noemi. Con le giacche maschili senza nulla sotto insieme all’abito blu elettrico con il corpetto senza spalline, tutto firmato Enrico Coveri, l’artista che quest’anno ritorna a Sanremo si aggiudicò il terzo posto nell’edizione del 2012. Se nel 2016 Noemi in Bianca Gervasio ci sembrava scollata era perché ancora non avevamo visto gli outfit scelti per il 2018: l’abito di La Jolie Fille, insieme a quello di Giusy Ferreri di Michele Del Prete indossato nel 2011, sono probabilmente i più «generosi» dell’ultimo decennio su questo fronte.
Chi ha avuto un vero e proprio signature look negli anni 10 è Paola Turci. Lo stile mannish appena accennato nel 2017 ha trovato il suo perfetto compimento nei tuxedo glam e sensuali dei gemelli della moda Dean e Dan Caten di Dsquared2. Per Anna Tatangelo il festival è una cosa seria e lo affronta sempre con l’allure di una vera diva: memorabili le creazioni di Francesco Paolo Salerno che nel 2015 hanno valorizzato il seno e la classe della ex ragazza di periferia. A proposito di dive, non si può non menzionare Nina Zilli con i suoi outfit firmati Vivienne Westwood nel 2012. Gli abiti da celebrità di altri tempi, enfatizzati dall’acconciatura vaporosa, stavano d’incanto all’artista dalle spalle nude e l’ampia scollatura.
Arisa nelle sue molteplici partecipazioni è stata la più camaleontica in quanto a stile: ma tra tutti i look, i tubini di Jil Sander, uno dei quali scollato a cuore, sono stati tra le scelte più azzeccate di una carriera che vide la sua consacrazione quell’anno con la vittoria del suo pezzo Controvento. Se escludiamo Maria Nazionale e Simona Molinari vestita da Antonio Martino nel 2013, possiamo concludere quindi che le artiste per la gara, quest’anno sarà tutto da vedere, preferiscono mettere il seno al riparo da eventuali cadute di spalline o pieghe malandrine.
Tutto un altro discorso per chi sale su quel palco per un fugace passaggio di una sera o per condurre tutta la kermesse. Tra i vorticosi cambi d’abito di Michelle Hunziker del primo Baglioni, anno 2018, si registrano anche numerose scollature: le più vertiginose sono senza dubbio quelle griffate Armani Privé non che siano state da meno quelle degli abiti di Alberta Ferretti. La stilista romagnola, dal canto suo, di co-conduttrici ne ha vestite parecchie sempre con un occhio di riguardo per la valorizzazione del décolleté.
Purtroppo quelle splendide creazioni, insieme a quelle di Fausto Sarli o Ferragamo non sono servite a fare esplodere davvero nello showbiz l’allora sconosciuta modella slovacca Ivana Mrazova. Gli anni 10 erano all’inizio e il festival era nelle manone di Gianni Morandi. Accanto a lui sia nel 2011 sia nel 2012 due celebrità note a quel tempo anche per le loro relazioni: Belen Rodriguez era legata a Fabrizio Corona mentre Elisabetta Canalis era fidanzata con George Clooney. Grazie anche alla sfilata di abiti sfoggiati al festival, le due hanno contribuito a emancipare da valletta e co-conduttrici il ruolo delle belle donne attorno al presentatore con la complicità, senza dubbio, dei bellissimi abiti oltre che per le loro reali capacità. Tra le due, forse Belen ha cementato meglio il suo passaggio nella città dei fiori. Ci ricordiamo tutti della farfallina, vero trampolino di lancio per Fausto Puglisi. Fu lui lo stilista che disegnò l’abito dallo spacco che annullò la potenza dello scollo seppure procace.
Agli albori di questi assurdi anni 20 vedremo come reagirà anche quest’anno lo stile delle artiste in gara e delle donne che passeranno dall’Ariston, se sarà più o meno elegantemente scollacciato. Al di là di ogni previsione o di ogni commento, vale il monito che Paola Turci ha lanciato proprio da quel palco nel 2017 a uso e consumo anche delle sue colleghe: «Tu fatti bella per te! E sei più bella quando sei davvero tu, e sei più bella quando non ci pensi più». Che possa cadere una spallina o un capezzolo fare capolino, aggiungeremmo noi. Piacersi è più importante di piacere, un bel messaggio che vale molto più di un incidente sartoriale.
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Vittoria Ceretti co-conduttrice di Sanremo (mentre Naomi Campbell…)
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