Dal 1988 si celebra in tutto il mondo il 1 dicembre di ogni anno, come Giornata Mondiale contro l’AIDS per sensibilizzare, esprimere solidarietà e commemorare coloro che hanno perso la vita per questa malattia, oggi curabile, ma di cui si parla sempre meno. I dati invece ci devono spingere a non abbassare la guardia e proprio per questo sono diverse le campagne mirate a responsabilizzare sui temi della prevenzione e dello stigma, ancora forte verso chi è sieropositivo. Tra le diverse iniziative di questa Giornata Mondiale contro l’AIDS, ASA Associazione Solidarietà AIDS e CIG Arcigay Milano organizzano un evento in 10 Corso Como Tazzoli, per ribadire l’impegno contro il pregiudizio che ancora oggi colpisce le persone che vivono con l’HIV. In occasione dell’evento, in partnership con ALA Milano, Anlaids Lombardia e Fast track cities e patrocinato da ATS Milano, dal Consolato Generale degli Stati Uniti d’America, C.O.R.D.A. e Milano checkpoint, sarà presentata una campagna di forte impatto emozionale sul tema U=U: Undetectable=Untransmittable. La campagna – coordinata da Marco Gucciardi, professionista nell’ambito della comunicazione – ha visto il coinvolgimento di un’agenzia internazionale di comunicazione per sviluppare una proposta creativa, per ribadire che le persone sieropositive in cura non possono trasmettere il virus. Da qui l’idea della campagna video U=U #zerovirale che sarà svelata durante l’evento e poi lanciata sui social. Un’iniziativa che vuole informare soprattutto i giovani, oggi più che mai disinformati sulle modalità di trasmissione della malattia. Commenta Marco Gucciardi: “Oggi vivere con l’HIV significa vivere una vita normale, come tutti. Soprattutto se si ha carica virale zero. Partendo da questo principio quest’anno ASA ha sviluppato un progetto di comunicazione con DLV BBDO, una della più importanti e premiate agenzie di comunicazione internazionali. Una campagna multi soggetto che verrà diffusa sui social, con l’obiettivo di sensibilizzare il target più giovane, sulla scia della campagna internazionale U=U – Undetectable = Untrasmittable, con un messaggio che invita a superare la diffidenza verso le persone HIV positive ancora soggette a discriminazioni”.

T-shirt Lucia Curzi
T-shirt Lucia Curzi
Lucia Curzi
Lucia Curzi

E proprio per avvicinare e coinvolgere i giovani, sarà inoltre presentato un progetto speciale in cui artisti e fashion designer hanno creato delle limited edition di T-shirt vendute durante l’evento. Al progetto hanno partecipato l’illustratrice Lucia Emanuela Curzi, l’artista Mariano Franzetti, e le fashion label Andrea Pompilio, Salar Milano, Salvatore Vignola e Huge Underground Business. Proprio l’illustrazione ricca di suggestioni realizzata da Lucia Curzi è stata scelta come immagine per l’evento. Alcuni fashion designer hanno interpretato il tema con grafiche ironiche (l’artwork di Mariano Franzetti) o più informative come Huge Underground Business, mentre altri si sono concentrati su slogan forti (“Discrimination has no sense” per Salar Milano) o messaggi di speranza per regalare coraggio nel quotidiano, come quello di Salvatore Vignola con il suo “Andrà tutto bene”. Tutte le t-shirt sono state prodotte da Manuel Ritz, che ha rinnovato anche per questa edizione l’impegno verso questa causa, realizzando e vendendo questa special edition.

Mariano Franzetti
Mariano Franzetti

Parte dell’happening sarà il video di Andrew Quinn, noto videomaker australiano, che ha ideato uno spettacolare ed emozionante show interattivo dal titolo “IN QUILT” Interactive Audio Visual Installation, nato per celebrare Le Coperte dei Nomi che ASA raccoglie dal 1989. La collezione italiana di AIDS Memorial Quilts o Coperte dei Nomi, considerata la più grande opera artistica collettiva al mondo, è stata in parte digitalizzata grazie alle tecnologie messe a disposizione dal team di Google Arts & Culture. Dal giugno 2019 Le Coperte dei Nomi sono fruibili da tutti, in qualsiasi momento sul sito Google Arts & Culture.

Conclude Massimo Cernuschi, Presidente di ASA: “Le persone in terapia efficace non trasmettono il virus con i rapporti sessuali. Questa svolta epocale noi la sintetizziamo in U=U. Eppure in Italia i media e le istituzioni la ignorano. Con #zerovirale speriamo di dare una bella scossa”.

A questo link è possibile vedere il video di Andrew Quinn.