Ogni sua uscita non manda in tilt i siti di shopping on line e non ha neanche un blog dedicato al suo stile. Non c’è nessun «Camilla effect» appena esce un suo scatto ma nonostante questo la duchessa di Cornovaglia ha un look riconoscibile ma che soprattutto le appartiene al 100%. Se la regina Elisabetta si immerge nel colore per essere vista da tutti a centinaia di metri, la nuora è l’esatto opposto. Eleganza e discrezione sono le parole d’ordine di un guardaroba da giorno a tal punto essenziale che, scorrendo le immagini che la ritraggono, ci si accorge che alla fine indossa spesso e volentieri gli stessi abiti.
Se non fosse per tutto quello che hanno passato insieme, questo basterebbe per rendere Carlo e Camilla due anime gemelle. Il principe di Galles è famoso per rimettere a nuovo i vecchi capi e per avere scarpe più vecchie dei suoi figli e, quando l’obiettivo indugia sulla sua figura si scorgono di tanto in tanto toppe e cuciture. Per quanto riguarda Camilla, invece, è sempre impeccabile e i suoi outfit sembrano appena usciti dalla sartoria anche se hanno qualche anno sulle spalline.
Allergica ai grandi brand, odia lo shopping. Fa tutto la sua stylist (una personal dresser come si dice a palazzo), una professionista nel campo dell’etichetta che nel suo cv di corte annovera anche la regina madre. Jacqui Meakin, questo è il suo nome, ha aiutato la moglie del futuro re a trovare un compromesso tra il Barbour e gli stivaloni infangati e le necessità che lo status di moglie dell’erede al trono le avrebbe imposto negli anni. È stata lei a presentarle Fiona Clare nel 2005, l’anno in cui i due amanti si sono finalmente uniti nel desiderato matrimonio da sempre, la stilista di fiducia che firma gran parte degli outfit di Camilla.
La sartorialità dei capi che indossa è tangibile così come sembrano evidenti le indicazioni che fornisce a chi si occupa di lei. Il suo armadio straripa di abiti a trapezio, di pieghe in abbondanza e di timide scollature a V che sembrano a volte fessure e anche i colori sono sempre un po’ quelli: verde bosco, blu, celeste e ceruleo, tanto bianco e pastello e geometrie semplici. È per questo che si fa fatica a cogliere la differenza: anche quando sono diversi, sembrano comunque sempre quelli. Un signature look davvero da manuale.
Durante la pandemia Camilla ha confessato che in jeans stava talmente bene che sapeva che avrebbe fatto fatica a cavarseli per tornare al solito tran-tran reale fatto di strette di mano, consegne di premi e svelamento di targhe. Sarà per questo che con un’infinita disinvoltura ha ripetutamente sfoggiato un abito di denim cercando il giusto mix tra comodità e opportunità, una sorta di cuscinetto tra la pandemia e una ritrovata «normalità». Tra i suoi must c’è anche una mantellina blu scuro che usa come una sorta di passepartout e, tra i «comfort dress», c’è senza dubbio quello verdone con il colletto bianco. Tra i completi invece, uno nero composto da giacchetta con rifinitura sui lati e gonna al ginocchio ha una sorta di replica anche in verde scuro mentre quello rosa cipria con i revers arrotondati è la soluzione per gli eventi ufficiali.
Se gli abiti a fantasia floreale sono difficili da distinguere uno dall’altro, è più facile districarsi tra le righe e i pois. Il polka dot è un motivo caro a Camilla: di un outfit giacca-abito la combinazione blu e bianca è giocata in negativo e positivo (in realtà ce n’è anche una opzione color ocra con lo stesso spacchetto sulla giacca). Per quanto riguarda invece le variazioni sul tema «vestivamo alla marinara» abbiamo strisce orizzontali e verticali. In quest’ultimo caso il movimento tra il blu e il bianco è dal del plissé della gonna. Per l’estate non manca invece un abito fresco blu ghiaccio quasi grigio: il cartamodello è simile a quello degli altri abiti ma il tessuto leggero lascia intravedere un pattern a quadri.
Certo, Camilla non è una fashion icon come Diana ma non è neanche paragonabile alla suocera novantacinquenne tutta colori e cappellini. Non indosserà griffe internazionali ma è questo in fondo il vero lusso, quando ci si può infilare in abiti disegnati su misura che calzano come un guanto: forse è per questo che non riesce a separarsene. In giro per il mondo non ci sono moltitudini di aspiranti Camille che vogliono a tutti i costi vestirsi come lei. È questo che la rende unica. Una vera regina. Una regina del suo stile.
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