Christian Louboutin presenta la nuova borsa “Elisa Bag”. Qui l’intervista con la Musa, Elisa Sednaoui
Non è solo una questione di bellezza e di aver respirato la “moda” sin da piccola. Elisa Sednaoui è più di una Musa, la fonte dell’ispirazione creativa di Christian Louboutin. Modella, attrice, madre, moglie (dell’immobiliarista e gallerista Alexander Dellal) e filantropa, è la quintessenza della donna contemporanea, consapevole della propria personalità e dell’importanza delle parole, delle scelte e della comunicazione. Cresciuta tra Luxor, Parigi, Cairo e l’Italia, ha sempre considerato la multinazionalità come una ricchezza e un’opportunità.
Elisa Sednaoui è Musa di Christian Louboutin: una liason che si articola tra estetica, creatività e stima reciproca. Già visti insieme sul set per il video di Jaeger-LeCoultre, ora “Christian” (così lo chiama nell’intervista che segue, in modo spontaneo e familiare visto che è stato il suo padrino a battesimo) le dedica una borsa, Elisa Bag.
L’accessorio è proposto in tre diverse “size“: una tracolla con catena e una chiusura girello centrale importante, che rievoca la cultura egiziana. La collezione ripropone alcuni iconici temi, come il fiore di pansé dai profili pop e l’allacciatura di un sandalo applicata alla borsa. Non manca l’iconico color rosso che dalle suole fa capolino sulla bag.
Che cosa rappresenta per te la moda ed essere una musa per una nota label?
La moda fa parte della mia vita fin da quando sono nata. Mia madre per un po’ di tempo ha fatto la modella ma per quasi tutta la sua vita è stata fashion editor, stylist e fashion designer. Era intorno a me, la moda, senza che io ci facessi molto caso. Per molto tempo non mi piaceva nemmeno provare i vestiti. Poi la moda è diventata la mia prima opportunità di lavoro, e ha un ruolo importante nella mia vita, anche se non è il mio obbiettivo principale. Credo che la moda possa essere una forma di espressione della nostra personalità e del nostro gusto, deve essere una nostra alleata, un’amica. Conoscere e lavorare per designer come Christian o Karl Lagerfeld, è un dono per cui sono davvero molto grata, un’opportunità per imparare, osservare, mettermi alla prova.
Come ci si sente ad essere un punto di riferimento per uno stilista, ma soprattutto per le nuove generazioni?
Io la vedo così, mi è stata data questa vita per imparare e per migliorarmi. Mi è stata data questa vita per amare le persone intorno a me e per essere gentile con il prossimo. E grazie al mio lavoro posso comunicare con un numero più grande di persone nel mondo, quindi ho la responsabilità di quello che faccio e di quello che comunico.
Cosa vorresti dire loro?
Alle giovani generazioni voglio dire questo, di imparare e ascoltare sempre bene prima di formarsi un’opinione. Di essere curiosi, di aprirsi alle nuove scoperte di cose diverse. Una della cose più importanti è essere in grado di ascoltare la propria voce – come diciamo nel video di Louboutin -, così da far dire alla tua parte interiore, che ti conosce meglio, quali sono le tue vere potenzialità. Trova quello che ti emoziona. Trova il tuo vero obbiettivo. Affronta le cose con tutto il tuo amore. E vedrai che tutto inizierà a fluire. E ricordati sempre che il karma funziona, in qualunque modo tu voglia chiamarlo. Tutto quello che fai, quello che dai, ti tornerà indietro.
Com’è nata la collaborazione e amicizia con Louboutin?
Christian riempie la mia vita, le nostre vite, di magia. Porta luce, conoscenza e tante risate. Christian c’è sempre stato per me, e nel modo più bello, con sincerità e generosità. Credo che mi abbia davvero visto crescere, lui più di tante altre persone, mi ha visto attraversare tanti momenti diversi. È una sensazione molto confortante avere qualcuno così, che ti conosce e ti capisce. Anche Christian ha maturato grande esperienza negli stessi settori in cui io lavoro, e la stessa vision, e capisce sempre la cose da una prospettiva più ampia.
Le tue scarpe preferite?
Di solito porto scarpe basse come sandali, stivali, sneakers o ballerine. Ma una scarpa col tacco dalla suola rossa ti accompagna nei tuoi momenti più scintillanti e in quei giorni in cui hai bisogno di sentirti più sicura per uscire di casa
Con la tua fondazione lotti per la diversità e l’inclusione sociale, attraverso l’educazione creativa. Che ruolo ha la moda in questo?
Il mio obbiettivo principale resta l’istruzione attraverso Funtasia, il primo progetto sviluppato dalla Elisa Sednaoui Foundation. Funtasia è un centro culturale che utilizza il modello dell’impresa sociale per creare workshop e programmi educativi per giovani e bambini con percorsi interdisciplinari, sperimentando con varie forme d’arte per sviluppare qualità come l’empatia, la capacità di lavorare in gruppo e la gestione dei conflitti, per rendere questi bambini più liberi ed emancipati e in futuro anche persone consapevoli, arricchendo al contempo le loro comunità. Oltre a questo sono fortunata di poter imparare e contribuire a realizzare vari progetti con un focus speciale sul Medio Oriente e più di recente anche sulla moda e sul suo aspetto sostenibile. Sono co-presidentessa del Fashion Trust Los Angeles, un’iniziativa filantropica fondata da Tania Fares che offre supporto e consulenza agli stilisti emergenti attraverso borse di studio e mentoring.
Foto in copertina e intervista con Elisa Sednaoui in esclusiva per i lettori di Vogue.it
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