L’hype per il nuovo film di Ridley Scott sull’omicidio di Maurizio Gucci è ufficialmente alle stelle. Dopo le prime immagini dal set di House of Gucci che ritraggono Lady Gaga – che nel film interpreta Patrizia Reggiani, mandante dell’omicidio di quello che all’epoca era ormai il suo ex marito – mentre nelle viuzze del centro di Milano imbocca con un panzerotto un Adam Driver trasformato in Maurizio Gucci, ucciso il 27 marzo 1995, arrivano anche le foto che svelano un Jared Leto irriconoscibile nei panni di Paolo Gucci, il cugino di Maurizio.
Troppi nomi a cui stare dietro, direte voi. Vero. E allora proviamo a ricostruire insieme l’albero genealogico della famiglia Gucci, che si è sviluppato nel tempo come una vera e propria Dynasty all’italiana.
Partiamo proprio dall’inizio – saremo rapidi, promesso – con colui che ha dato vita a tutto ciò che poi il nome Gucci ha rappresentato negli anni. E cioè Guccio Gucci.
È il 1921 e Guccio Gucci, all’epoca quarantenne, fonda una piccola azienda di pelletteria artigianale a Firenze, diventata famosa nel tempo per aver introdotto nella produzione materiali come il lino, la canapa, la juta e il bambù, per aver creato il celebre marchio con le G incrociate e ideato il mocassino con il morsetto. Guccio ha cinque figli: Ugo (che era stato una camicia nera e aveva partecipato alla marcia su Roma), Grimalda, Aldo, Vasco e Rodolfo, considerato il bello di famiglia e diventato un celebre attore con il nome di Maurizio d’Ancona.
Dopo la scomparsa del fondatore, i figli Ugo, Grimalda e Vasco lasciano l’azienda. Aldo, che in House of Gucci è interpretato da Al Pacino, e Rodolfo, nel film Jeremy Irons, ne assumono il comando e la rendono celebre in tutto il mondo. Sono gli anni del «Quality is remembered long time after, price is forgotten» (la qualità si ricorda a lungo, il prezzo si dimentica), prolificano le aperture di boutique a New York, Londra, Palm Beach e Parigi.
Ma c’è un problema: Aldo e Rodolfo litigano furiosamente fra di loro. A peggiorare la situazione è la terza generazione: i tre figli di Aldo — Giorgio, Paolo (nel film interpretato appunto da Jared Leto) e Roberto — e il figlio di Rodolfo, Maurizio (nel film Adam Driver). Nel 1982 Paolo decide di lasciare il gruppo e di lanciare un proprio marchio indipendente usando proprio il brand Gucci: verrà sanzionato dall’azienda madre ed estromesso definitivamente, dopo diverse diatribe decennali. Come se non bastasse suo padre Aldo viene condannato a un anno di prigione negli Stati Uniti per evasione fiscale. Le discussioni sul controllo del marchio sono all’ordine del giorno, tanto che verso la fine degli anni Ottanta quasi la metà di Gucci viene venduta a un fondo d’investimento.
Ma è il 1995 l’anno che sconvolse la famiglia Gucci, quando il 27 marzo Maurizio Gucci viene assassinato a Milano. Ed è proprio attorno a questa vicenda che ruota la pellicola di Ridley Scott. Maurizio aveva sposato Patrizia Reggiani (Lady Gaga nel film) nel ’72, dopo averla conosciuta anni prima a un party nella città meneghina. Bellissima e affascinante, la Reggiani aveva attirato immediatamente le sue attenzioni. «Presentami la donna che somiglia a Liz Taylor», aveva detto lui a un amico comune.
La love story dura ben tredici anni, con la nascita di due figlie: Allegra e Alessandra, che si sono sempre tenute lontane dai riflettori. Poi arriva il divorzio dopo che Maurizio lascia Patrizia per una donna più giovane, Paola Franchi, dicendole che stava partendo per un breve viaggio d’affari a Firenze e non facendo più ritorno. Come mandante del delitto sarà poi condannata proprio Patrizia Reggiani, che per molti anni si è presentata come Patrizia Gucci, in virtù del cognome del marito. Un problema enorme per la vera Patrizia Gucci, cugina di Maurizio e figlia di Paolo, che anni dopo racconterà di come questo caso di omonimia l’abbia enormemente danneggiata.
Ma se pensate che l’albero genealogico della famiglia Gucci sia finito qua, vi sbagliate. Vi ricordate Giorgio? Uno dei tre figli di Aldo e fratello di Roberto e Paolo. Ecco, lui a sua volta ha avuto due figli, Alessandro e (un altro) Guccio Gucci, che dopo la vendita del marchio Gucci negli anni Novanta, hanno continuato a impegnarsi in un settore che fa parte del loro dna. Fondano così Esperienze srl, azienda di accessori e borse di lusso con sede a Scandicci. Ma se il nome non vi dice niente, forse vi ricorderete le primissime bag che i due fratelli hanno prodotto, le «To Be G», tra cui una capiente shopping di coccodrillo, pezzo a tiratura limitata del valore base di otto mila euro (in su). Purtroppo la breve vita della società è costellata da battaglie legali con Kering, per l’uso di loghi che richiamassero il nome di Gucci, di cui il gruppo francese era ed è proprietario.
Infine, arriviamo a una delle più giovani della dynasty: Drusilla Gucci, che i più conoscono per la sua partecipazione all’Isola dei Famosi 2021. Giovanissima – 26 anni tra poco –, è la figlia di Stefania e Uberto Gucci, e nipote di Roberto, uno dei tre figli di Aldo. In altre parole, è la pronipote del Guccio Gucci fondatore della maison. Amante della moda – potrebbe essere altrimenti? – e star dei social network, Drusilla ha una laurea in lingue e fa la modella di professione. Eppure, nonostante faccia parte di una delle famiglie più in vista nel mondo del fashion, non si sa molto di lei. Vorrà dire che impareremo a conoscerla, forse, come naufraga del più longevo adventure game della televisione italiana.
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