Di settimana in settimana raccontiamo le novità più interessanti dal mondo della moda.
Capsule collection, collaborazioni, approfondimenti ed eventi per restare sempre aggiornati sulle idee shopping must del momento.
La micro borsa “Pico” di Fendi
La nuova it-bag? Non si porta al braccio ma al collo, mini come un pendente. Un piccolo vezzo di grande impatto: secondo analisti della moda, negli ultimi tempi il formato medio delle borse si è ridotto di quasi la metà. È la micro bag mania, che spinge gli stilisti a sperimentare formati sempre più lillipuziani. L’ultimo record lo batte Fendi, firmando la “Baguette” più piccola al mondo: si chiama “Pico”, ovvero l’unità di misura sotto il Nano. Ricoperta di perline colorate, con una lunga catena, è un concentrato di stile da usare come charm o collana.
I jeans iconici di Miu Miu
Sei jeans, sei tributi ad altrettante decadi dello stile: è la capsule collection Icons di Miu Miu dedicata al mondo del denim. Lauren guarda agli anni ’40 con la sua tela blu scura e pesante, Brigitte ai ’50 e al taglio Capri, Françoise ai ’60 con taglio dritto e a vita altissimo, Jane ai ’70 e non possono che essere bootcut, Brooke agli ’80, unisex e con whiskers. Infine c’è il modello Kate, in omaggio alla modella più amata del tempo e ai suoi immancabili mid blue che sembrano rubati al guardaroba di lui.
L’Essenziale di Atelier VM diventa una collana
Il celebre bracciale della gioielleria di Corso Genova a Milano, si declina in una collana. La particolarità rimane la stessa: una catena sottilissima che si salda direttamente al polso, anzi, ora al collo, in negozio. Per sigillare un legame unico nel suo genere.
Le scarpe di Le Monde Beryl
Come si coniugano la Via della Seta, l’Impero Bizantino e Firenze in un accessorio? È tutta una questione di stile, tessuti e artigianato, almeno secondo Lily Atherton Hanbury e Katya Shyfrin, le due fondatrici del brand Le Monde Beryl, che per le loro collezioni si ispirano alla sontuosità dell’arte antica, e per realizzare gli accessori si recano nel capoluogo toscano. Del resto, loro di storia se ne intendono: una architetto, l’altra con studi filosofici e sociologici alle spalle, si sono incontrate quando lavoravano per la casa d’aste Phillips; ma il desiderio di trasportare anche nel mondo delle calzature un po’ di quell’aura preziosa le ha catapultate nel fashion system. Nel 2016, sulle orme delle classiche veneziane, sono nati i loro primi modelli di slipper. Oggi la collezione comprende sandali e sling-back. L’ultima novità sono i cerchietti: in stile Rinascimento, ça va sans dire.
Le giacche di Diego M
Poliedrica come la donna contemporanea, la collezione di Diego M non si può descrivere con un solo aggettivo. Sartoriali sono le giacche in nappa, tagliate per portare l’eleganza nella quotidianità. Funzionali le zip su spalle e fianchi, che giocano con i volumi over dello streetwear. Ultralight i trench: impermeabili e accesi dal colore, per coniugare praticità e charme. Le sfaccettature sono tante quante quelle che esprimono la nuova femminilità.
I gioielli handmade di Forte_Forte
Forte_forte firma la capsule collection “Handmade in Madagascar”. Anzi, la fa firmare agli artigiani delle comunità locali che l’hanno realizzata, con il nome di ognuno ricamato sulla confezione di ciascun accessorio. Protagonisti della collezione sono anche i materiali, scelti come segno distintivo di gioielli, borse e cinture prodotte nei villaggi intorno ad Antananarivo per il brand. Come la soie sauvage che compone le collane: una preziosa seta ottenuta dal bozzolo del ragno nephila, poi mixata a fili di lurex e decorata con pietre naturali e perle. O il corno di zebù: proveniente da allevamenti controllati, fonte di sostentamento fondamentale per la società malgascia, reso incredibilmente variopinto attraverso una speciale lavorazione tipica del luogo. Che il viaggio abbia inizio.
Gli occhiali milanesi di Fielmann
«Milano benedetta, donna altera e sanguigna» scriveva Alda Merini nella poesia Per Milano dedicata alla sua città. Milano che oggi è rinata, e continua a ispirare i creativi. Come il designer di Fielmann Marco Collavo, che dedica la nuova collezione di occhiali made in Italy proprio a quella speciale identità meneghina: internazionale eppure fatta di quartieri, mondana ma piena di angoli nascosti. Tra l’eleganza innata delle “sciure” e i nuovi simboli dello street style contemporaneo.
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