«Dopo 28 anni di carriera, tremo ancora all’idea di parlare con Pippo Baudo, mentre mi trovo a mio agio a chiacchierare con Beyoncé». Questa frase, detta in conferenza stampa all’indomani della nomination all’Oscar come miglior canzone originale con il brano Io sì, colonna sonora del film di Edoardo Ponti, La vita davanti a sé, riassume l’essenza di Laura Pausini.
Star planetaria, al momento, forse, la cantante italiana più conosciuta al mondo, rimane, sempre e comunque, la ragazza acqua e sapone di Solarolo di cui tutti ricordano ancora il sorriso impacciato sul palco di Sanremo nel 1993. E di cui le fashioniste hanno ancora più chiaro nella mente la giacca in stile Capitano Stubing di Byblos che, volente o nolente, è un cult nella storia modaiola del Festival.
Di acqua e outfit sotto i ponti, in 28 anni di onoratissima carriera, ne sono passati e anche in quanto a stile Laura Pausini è riuscita a colpire nel segno. Tanto da contribuire a riscrivere i codici dell’eleganza che oggi, lungi dall’essere algida e impeccabile, diventa imperfetta ed emozionale. Con le sue scelte a volte audaci la cantante ha anche trovato chi le ha puntato il dito contro, ma non curandosi delle critiche è riuscita ad affermare la sua personalità prorompente attraverso i look dal fattore wow sfoggiati agli eventi e sui palchi più importanti del mondo.
Alle soglie dei 47 anni Laura è realizzata come artista, madre e donna: per questo non pone limiti al guardaroba, comunicando che dietro una scelta di stile c’è studio, ma anche divertimento. Rendiamole grazie, quindi, per aver abbattuto i paletti, ormai démodé, di ciò che si può fare o non si può fare (secondo chissà quali regole). E così lei osa longdress a pelle e miniabiti doll style che scoprono il ginocchio, corpetti armatura e vita stretta, mise ardite sul modello di Beyoncé, tuxedo maschili dalle linee rigorose e plateau stratosferici.
Si mostra libera persino in accappatoio davanti a migliaia di persone davanti alle quali, senza imbarazzo, grida l’ormai leggendaria «La tengo come todas», dopo che il cordino di spugna allentato aveva mostrato più del dovuto.
Ironica, grintosa, a volte eccessiva ma sempre fedele a sé stessa: non per niente la vestono le più grandi griffe di moda made in Italy, a cominciare da Armani (con Re Giorgio Laura ha un sodalizio ventennale) a Valentino, maison che la popstar ha sfoggiato sul red carpet virtuale agli ultimi Golden Globe dove ha trionfato con la canzone candidata agli Oscar. Vestita di rosso con una morbida camicia semitrasparente dai fiori ricamati infilata sapientemente in una gonna plissé a vita alta ton sur ton in jersey e inserti laterali in pizzo, ha fatto faville. Un look 10 e lode che preannuncia, forse, quello dal Dna di sicuro glamorous che vedremo per la consegna delle statuette il 25 aprile.
Aspettando la celebre frase «And the winner is…» e tifando alla grandissima per lei, nella gallery abbiamo fatto un recap dei look «per noi sì» di Laura Pausini.
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