Una nuvola bianca che trasudava saper fare italiano mescolato alla tradizione inglese. Lady Kitty Spencer ha lasciato tutti senza fiato quando è comparsa scortata dai fratelli Louis, visconte di Althorp, e Samuel Aitken all’ingresso di Villa Aldobrandini a Frascati per unirsi in matrimonio sabato 24 luglio con il magnate della moda Michael Lewis.
L’attesa per l’abito firmato Dolce&Gabbana era spasmodica: la nipote della principessa Diana è global ambassador del brand ed era facilmente intuibile che i designer avrebbero messo tutto il loro talento per rendere omaggio a una amica oramai considerata di casa per il giorno più importante della sua vita. Il vestito ha donato alla bionda aristocratica la solennità di una sposa d’altri tempi anche per l’ispirazione vittoriana dichiarata sui canali social della griffe. Dato il caldo di Frascati di ieri (le invitate su Instagram si sono mostrate munite di ventagli), l’abito avrà rappresentato anche una bella sfida per Lady Kitty.
Realizzato in sei mesi con più professionalità artigiane messe in campo, il vestito di pizzo con un intricato design floreale dall’ampia gonna e corsetto presentava una abbottonatura profonda che dai piedi arrivava al collo alto. Le maniche erano a sbuffo e lunghissime mentre il velo lungo, si arricchiva di una balza sul davanti che contribuiva a rendere ancora più etereo l’ensemble creato tra la fabbrica di ricami di Dolce&Gabbana e il loro atelier di Milano. Stefano Dolce e Domenico Gabbana, raggiunti da Tatler, hanno detto che l’abito è «un sogno fatto di tessuti». Per raggiungere l’obiettivo Kitty ha avuto bisogno solo di quattro prove. «Sono stati momenti belli ed emozionanti» hanno confessato i due che hanno confezionato anche altri quattro abiti principeschi per l’occasione.
Tra i royal watchers, delusi di non avere rivisto sul capo di Kitty la Spencer Tiara, il diadema di famiglia indossato esattamente 40 anni da da Diana per le sue nozze, c’è chi vede in questo design un legame con il vestito indossato dalla madre Victoria nel giorno delle sue nozze con Charles Spencer nel 1989 mentre altri ancora vedono una citazione del vestito di Grace Kelly.
La trentenne Lady Kitty Spencer nella seconda metà di febbraio di quest’anno è stata investita del titolo di Global Ambassador di Dolce&Gabbana. «Siamo felici di accogliere Kitty nella nostra grande famiglia» fecero sapere in quella circostanza i due designer «il suo carisma e il suo essere così radiosa ci hanno colpiti sin da subito: vederla indossare i nostri abiti e interpretarli con il suo stile ci emoziona sempre molto».
Lei, dal canto suo, considera Domenico e Stefano molto più che i suoi designer di riferimento. «Quando indosso i loro abiti percepisco la loro passione e mi fanno sentire la versione migliore di me stessa» disse a suo tempo la nipote della principessa Diana. Parole che, se non si trattasse di vestiti, potrebbero avere fatto ingelosire il magnate della moda Michaeal Lewis, 31 anni più grande della sposa ma anche un lustro più vecchio del padre Charles Spencer di cui non c’è traccia nelle testimonianze che abbiamo così come assenti sono stati, a quanto pare sia i Cambridges che i Sussexes, lasciandoci orfani degli outfit delle mogli dei cugini della novella signora Lewis, Kate e Meghan.
Kitty ma anche le sorelle Eliza e Amelia hanno fatto la loro prima clamorosa apparizione worldwide nel 2011 al matrimonio di William e Kate ma la fama della figlia maggiore di Charles Spencer e Victoria Lockwood si è affermata nel 2018 alle nozze di Harry e Meghan, vestita quella volta, ça va sans dire, Dolce&Gabbana con cui aveva cominciato a collaborare l’anno precedente. Quell’abito verde smeraldo dipinto a mano l’ha catapultata nell’olimpo delle celebrities da tenere d’occhio: il suo Instagram schizzò da 37mila follower a mezzo milione e Bulgari la chiamò per farne la testimonial a cui legare i gioielli del prezioso brand.
Il legame con l’Italia è viscerale e non è solo un fatto di moda. Kitty Spencer, cresciuta in Sudafrica come suo marito, ha studiato psicologia, politica e letteratura inglese all’Università di Cape Town. Una volta laureata, si è trasferita a Firenze, la sua città preferita al mondo, per studiare storia dell’arte e italiano. Forte di quella esperienza è tornata nel Regno Unito dove era nata per iscriversi nel 2015 a un master in gestione dei marchi di lusso presso la European Business School della Regent’s University di Londra. L’aristocratica quindi, è molto più che una modella, it-girl o il volto passivo di un brand ma conosce molto bene sia il DNA dei marchi con cui lavora che il funzionamento strategico ed economico.
La maison italiana è stata l’assoluta protagonista di questa unione, firmando sia gli abiti dell’addio al nubilato fiorentino, sia quelli indossati ai festeggiamenti durati un intero fine settimana. Dolce & Gabbana non ha vestito solo Lady Kitty Spencer ma anche diverse ospiti che sui loro profili di Instagram hanno fatto roteare gli abiti mostrandoli in tutto il loro splendore. Tra queste Emma Weymouth, la viscontessa di Bath in rosso, la socialite e dj Marjorie Gubelmann con un abito floreale, e la chicchissima madre di Elon Musk, Maye, con un vestito a balze bianco con pois e dettagli neri, con borsa della griffe (anche la designer Jade Holland Cooper ne aveva una) e orecchini Bulgari.
Archiviata una Spencer, ce ne sono altre due che potrebbero regalarci presto emozioni fashion. Anche su Amelia e Eliza, le ventinovenni nipoti di Diana, si stanno accendendo i riflettori della moda italiana. Le gemelle infatti avrebbero cominciato a collaborare con Philosophy di Lorenzo Serafini. Entrambe si sono trasferite di recente a Londra dal Sudafrica e sono state scritturate dalla stessa agenzia di modelle della sorella maggiore. Se per Eliza non si intravedono fiori d’arancio all’orizzonte, per Amelia la cronaca registra già una proposta di matrimonio da parte del fidanzato Greg Mallett ad agosto dell’anno scorso. Non c’è ancora una data ma si parla già di una location speciale: la residenza di Althorp, quella in cui sono cresciuti tutti gli Spencer, è la candidata favorita. Un modo per avere Diana accanto a cui tanto devono queste ragazze della buona società britannica: il senso dello stile è tutto della zia. È un dato di fatto.
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