La storia che vogliamo raccontarvi questa settimana esprime, in una clamorosa vicenda, lo spirito della sua protagonista. Parliamo di Vivienne Westwood, stilista britannica, fautrice del punk e icona mondiale della moda, e di quella volta in cui si presentò a Buckingham Palace senza underwear. O meglio, di quelle due volte.
La prima avvenne nel 1992, quando la designer dal cuore ribelle diede vita a uno dei numerosi momenti leggendari che, di fatto, hanno contribuito a renderla una (contro) istituzione: la Westwood ricevette infatti l’alto onore di un OBE (Most Excellent Order of the British Empire) per il suo lavoro nell’industria moda britannica direttamente dalla regina Elisabetta, che ogni anno conferisce dei titoli reali onorari alle figure che hanno avuto un impatto significativo nel loro settore di competenza. Ed è proprio in questa occasione così formale che la stilista si presentò senza biancheria intima.
Solo un paio d’anni dopo aver shockato il mondo intero sulla copertina di Tatler, dove aveva preso le sembianze dell’allora primo ministro britannico Margaret Thatcher, Vivienne Westwood decise di sfidare ancora una volta i protocolli: quando si presentò a Buckingham Palace per ricevere il suo OBE, la stilista indossava un elegantissimo completo grigio, composto da giacca tailleur e ampia gonna lunga, abbinati a un basco della stessa tonalità e con camicia bianca a contrasto, dal colletto asimmetrico e voluminoso. All’uscita, di fronte a un’orda di fotografi, la designer iniziò a giocare con la sua gonna mentre veniva immortalata, svelando i suoi collant color carne e l’assenza palese di biancheria intima: «Ho sentito dire che la regina è rimasta divertita dalle foto» aveva dichiarato poi al The Guardian. Ma questa, come vi abbiamo anticipato, non è stata l’unica volta in cui la Westwood decise di non indossare le mutande in un contesto reale.
Nel corso degli anni, sono stati numerosi gli stilisti scelti dalla regina Elisabetta per il loro eccezionale contributo artistico e culturale, e di recente abbiamo visto Ralph Lauren diventare il primo designer americano a ricevere il titolo di cavaliere onorario: tuttavia, lo stilista non sarà mai ufficialmente «Sir» Ralph Lauren, perché solo chi possiede il grado superiore, ovvero quello di Knight Commander o Dame Commander of the Most Excellent Order of the British Empire, può aggiungere ufficialmente «sir» o «dame» al proprio nome. Dettaglio di non poca importanza che Dame Vivienne Westwood è riuscita ad ottenere nel 2006, nonostante l’audacia mostrata quattordici anni prima rispetto ai rigidi protocolli reali. Che decise di violare ancora una volta.
Questa volta, la designer ha ricruto l’onore reale dal principe Carlo, indossando un abito nero a pois con mantello e cappello abbinati. Alla domanda del Daily Mail sul portare o meno le mutande, all’epoca la Westwood rispose: «Non chiedetemelo. È la stessa risposta. Non le indosso con i vestiti. Quando indosso i pantaloni potrei… e sono i boxer di seta di mio marito» . Un outfit sovversivo anche nella scelta generale dei capi: «È un vestito fantastico con una specie di stola di rete. I miei vestiti riflettono il mio sentimento politico» aveva continuato durante l’intervista «Dovrei essere un po’ come un Che Guevara, una guerrigliera urbana, con il mio berretto». Una donna dallo «spirito» scarlatto, indubbiamente, dagli ideali… al nastro dell’onore ricevuto dai reali inglesi.
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