L’abito Dior di Natalie Portman agli Oscar 2020
L’abito Dior di Natalie Portman agli Oscar 2020
L’abito Dior di Natalie Portman agli Oscar 2020
L’abito Dior di Natalie Portman agli Oscar 2020
L’abito Dior di Natalie Portman agli Oscar 2020
L’abito Dior di Natalie Portman agli Oscar 2020
L’abito Dior di Natalie Portman agli Oscar 2020

Le ultime edizioni della cerimonia degli Oscar hanno visto un’escalation di forti messaggi politici, in linea con le vicende d’attualità negli Stati Uniti e non solo: dalla battaglia contro le molestie e i ricatti alle donne nell’industria dello spettacolo agli slogan di inclusione in risposta alla linea portata avanti da Donald Trump, i protagonisti degli Academy Awards continuano a regalare emozioni e risposte a tono più o meno allusive, che non sono mancate nemmeno nella stellare nottata di ieri. Oltre al commovente discorso del premio Oscar Joaquim Phoenix, che ha ribadito la crudeltà e l’impatto ambientale dell’industria alimentare legata ai prodotti e derivati animali, anche sul red carpet è stato lanciato un messaggio di enorme importanza. Diretto, oltretutto, proprio alla cerimonia dell’Academy.

A veicolarlo attraverso il suo sofisticato look ci ha pensato Natalie Portman, da anni attivista per i diritti delle donne, che sotto i riflettori del Dolby Theatre, è apparsa con una creazione Haute Couture firmata Christian Dior unica nel suo genere: un abito in tulle di seta nero con delicate spighe di grano e fiori selvatici ricamati in filo d’oro antico Vermont, accostato a una lunga mantella di lana e seta con rever satinati. Il vestito concepito per l’attrice ha richiesto ben 600 ore di lavoro, più altre 280 per il solo capospalla. Ed è proprio attraverso la mantella che Natalie Portman ha espresso la sua dichiarazione femminista assieme a Maria Grazia Chiuri, cucendo sul bavero i nomi delle registe dietro ad alcuni dei migliori film dell’anno, da Greta Gerwing di Piccole Donne a Lulu Wang di The Farewell.

Una delle maggiori critiche agli Oscar 2020 è stata infatti l’assenza di donne nominate nelle categorie di regia, assieme al fatto che, sebbene questa edizione abbia segnato il decimo anniversario del premio come miglior regista a Kathryn Bigelow per la pellicola The Hurt Locker, la cerimonia non abbia onorato nessuna delle donne che ha definito il panorama cinematografico dell’ultimo anno. Da regista, Natalie Portman comprende e porta avanti le lotte di coloro che da sempre cercano di affermarsi in un settore androcentrico come quello cinematografico. E la moda, ancora una volta, ha mostrato di essere un fondamentale linguaggio di denuncia. Senza bisogno di (tante) parole.

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