Quando esce dal minivan, davanti alle vetrine di Peek & Cloppenburg, a Dusseldorf, il boato della folla assiepata dietro le balaustre è assordante. Neymar JR si sistema la giacca e si concede per qualche selfie, tra flash impazziti e bandiere del Brasile: ha appena compiuto 28 anni e conta più di 350 gol realizzati in carriera, tanto che qualcuno l’ha addirittura paragonato a Pelé. Ma il fenomeno verdeoro, con il suo carisma e i suoi oltre 130 milioni di follower (solo su Instagram), oggi è molto più che un calciatore.
«Per noi, nel panorama internazionale, è l’unico giocatore che è quasi una rock star», ci rivela Matteo Sinigaglia, CEO di Replay. «D’altronde il nostro lavoro è attrarre talenti che siano virali e abbiano la capacità di comunicare». Proprio per il brand italiano, infatti, Neymar JR ha firmato un’esclusiva capsule collection composta da 5 capi che rappresentano la perfetta fusione tra la sua personalità e l’autentico stile Replay: «Con lui, negli anni, si è consolidata un’amicizia, al di là del lavoro», aggiunge Sinigaglia.
Ricorda il primo incontro?
«Certo, è stato quasi fortuito. Eravamo gli sponsor del Barcellona e portammo i capi a tutta la squadra: all’epoca lui giocava lì e fu il primo giocatore che incontrai. Il resto lo ha fatto la chimica».
L’idea della capsule, invece, quando nasce?
«Che Neymar JR fosse una superstar lo sapevo da subito, poi è brasiliano e io sono molto legato a quel paese, ho tanti amici là. Inoltre, di recente, siamo diventati “Official Denim Partner” del Paris Saint-Germain, la sua squadra attuale. Insomma, tutto ha seguito un percorso naturale».
Il mondo del calcio sembra interessarle molto.
«Sono un giocatore mancato, avevo poco talento ma tanta voglia. Me la cavavo, purtroppo però ero indisciplinato, così mi sono fermato presto. Tutt’ora resto comunque un affezionato e un tifoso».
Ecco perché state guardando molto verso il settore sport.
«Non è una questione personale, quel mondo è compatibile con il nostro, anche a livello di valori. Penso all’ecososteniblità o al body wellness: lo sport è un linguaggio mondiale, nel quale riusciamo a declinare tutte le nostre innovazioni».
Tra le varie partnership sportive che avete siglato, ha qualche ricordo speciale?
«Quando siamo stati ad Amsterdam a firmare con l’Ajax e ho conosciuto Edwin Van Der Sar (storico portiere olandese, ndr). Anche l’incontro con il PSG è stato molto bello. Poi c’è il viaggio in Nuova Zelanda, un’emozione unica».
In che senso?
«Sono stato per la prima volta laggiù quando abbiamo firmato con gli All Blacks, ho scoperto un posto meraviglioso. Poi sono andato a Tokyo durante il mondiale di rugby per vederli giocare: sentire distintamene l’haka (la danza Maori, ndr) in uno stadio da 80mila persone, fa venire i brividi».
Secondo lei, qual è il calciatore più legato al mondo fashion?
«Oggi tantissimi giocatori vogliono farne parte, io sono felicissimo di avere Neymar JR come testimonial già da cinque anni. Se guardo al passato, di sicuro c’è stato David Beckham, un’altra specie di rockstar: poteva essere un membro degli Oasis».
Per il futuro, c’è qualche personaggio o team che vorrebbe vestire?
«Non posso ancora svelare le carte, ma abbiamo già identificato delle squadre con cui intendiamo firmare partnership. Spero di poterle annunciare presto».
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