In Italia c’è una nuova rete di luoghi pubblici dove incontrarsi, leggere, promuovere iniziative, sperimentare pensieri. Si chiamano “Locali per pensare” e ne fanno parte bar, enoteche, librerie, sale da tè, bistrot diffusi da nord a sud e deliberatamente privi di video e musica ad alto volume.
A lanciare l’iniziativa, concretizzata in un vero e proprio sito che raggruppa e illustra tutte le realtà già presenti in Italia, sono stati Valerio Corvisieri e Francesca Silvestri, desiderosi di scoprire nuovi luoghi dove fare cultura. A rafforzare il loro proposito è stato un incontro con la scrittrice Dacia Maraini, in occasione della presentazione del libro di Corvisieri su Luisa Spagnoli (ali&no, 2017). Nel corso del dibattito la scrittrice ha rievocato con nostalgia gli anni ’50 e ’60, età d’oro dei bar e dei caffè letterari, e così la comune riflessione sulla difficoltà di pensare e comunicare nei locali di oggi, ha costituito il punto di partenza ideale di Locali per pensare.
Attualmente, la Rete comprende più di 70 punti di ritrovo in Italia, ma l’obiettivo è di incrementare le adesioni da parte dei gestori, trasformando quest’iniziativa in un un circuito virtuoso di spazi speciali, dove organizzare eventi culturali come letture, presentazioni di libri, incontri di musica live e così via, assolvendo quindi anche a una funzione aggregativa e sociale. Per saperne di più e individuare il Locale per pensare più vicino a casa propria, basta guadare la mappa attiva sul sito http://localiperpensare.it
(Nella foto: Iodio Libri Caffé e Spiriti a San Benedetto del Tronto)
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