Una famiglia di orche è stata avvistata nelle acque del porto di Genova Pra nella giornata di domenica. Un avvistamento eccezionale del quale è stato anche realizzato un video postato sulla pagina Facebook di Centro Meteorologico Ligure (Limet). Anche se non sono impossibili, infatti, gli avvistamenti di orche nel Mediterraneo sono rarissimi. Una conferma che si sia trattato del raro cetaceo è stata fornita dalla biologa marina Silvia Mangraviti alla emittente Genova24: «La macchia bianca le identifica come Orcinus orca. In passato ci sono già stati avvistamenti in Mediterraneo, è considerata una specie visitatrice, cioè non stanziale. Nel video si vedono tre esemplari, di cui una mamma e un cucciolo. Si muovono in “pod”, ossia gruppi familiari a gerarchia matriarcale. È documentata una popolazione piuttosto stanziale nello stretto di Gibilterra e probabilmente questi esemplari sono arrivati da lì. Gli avvistamenti nel Mediterraneo sono comunque molto rari».
Orche, da dove vengono e come vivono
Erano anni se non decenni che non si affacciavano orche in acque italiane. Il Mediterraneo non è solitamente un habitat per le orche anche se il mammifero appartenente alla famiglia dei delfinidi vive in quasi tutti i mari, dalle acque fredde atlantiche e antartiche (preferibilmente) a quelle subtropicali. Il termine comune inglese killer whale segnala le caratteristiche di grande predatore dell’orca, collocata ai vertici della catena alimentare. Il maschio può superare le 10 tonnellate di peso, mentre una femmina può arrivare a 7-8 con lunghezze comprese tra 7-11 metri per il maschio e 5-8 metri per la femmina. L’orca è il mammifero marino capace di nuotare più rapidamente in forza della poderosa muscolatura della coda con picchi di velocità di 55 km/h che ne fanno un efficiente predatore. È possibile che il gruppo abbia seguito risorse alimentari dall’areale di Gibilterra fino ad arrivare al golfo di Genova, che si trova all’interno del santuario dei cetacei denominato Pelagos compreso tra Tarquinia sulla costa tirrenica, la costa settentrionale della Sardegna e Tolone, una delle zone più profonde e ricche di vita dell’intero Mediterraneo.
L’area per proteggere le orche e non solo
Per questo motivo nel 2001, con la legge n. 391, è stato istituita in questo triangolo di mare un’area di protezione per i mammiferi marini. Il mare di Liguria, in effetti, è uno degli ambienti pelagici più produttivi e ricchi di vita del Mediterraneo. Questo perché la linea costiera genera una zona con specifiche condizioni oceanografiche e climatiche, con movimenti ascensionali di colonne di acqua sollevate da profondità attorno ai 100-200 metri ricche di nutrienti, cui i aggiungono quelli portati dal fiume Rodano, che favoriscono la vita ittica e la biodiversità creando le condizioni ottimali per delfini e grandi cetacei. Comprese le orche come confermato dall’eccezionale avvistamento di domenica 1° dicembre.
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