A cinquantacinque anni compiuti a gennaio e in pieno jet-lag dopo aver passato sei settimane in Europa, tra Londra e Roma, per le riprese della seconda stagione di Diavoli, Patrick Dempsey conserva lo stesso sorriso a trentadue denti che ha conquistato il pubblico dapprima in film come Loverboy, uno dei suoi primi ruoli da protagonista al cinema, e poi in serie come Grey’s Anatomy che, nel bene e nel male, gli si sono cucite addosso al punto da accettare di ritornare nella sedicesima stagione nei panni del Dottor Stranamore stregando tutti gli spettatori che per anni non sono mai riusciti a perdonare a Shonda Rhimes il fatto di averlo fatto fuori. «L’intenzione era quella di dare alle persone un po’ di speranza perché Derek e Meredith sono una coppia davvero iconica» commenta Dempsey aggiungendo a Variety di non essere riuscito a trattenere l’emozione (e le lacrime) al momento della lavorazione. Nel frattempo, però, non si può certo dire che sia rimasto con le mani in mano: ha partecipato a un film popolare come Bridget Jones’s Baby; ha incassato il benestare della critica internazionale per una serie, La verità sul caso Harry Quebert, che è diventata un piccolo caso negli Stati Uniti; e ha accettato un nuovo incarico come brand ambassador di Porsche Design Eyewear.
Più onore che un onere visto che Patrick, oltre a essere un attore, un produttore e un filantropo (nel 2020 ha presentato una sua fondazione per aiutare i malati di cancro), è anche un pilota appassionato di macchine e motori. Otto anni fa ha corso a Le Mans proprio a bordo di una Porsche 911 e non è un caso che oggi, con il capello brizzolato, la t-shirt nera e gli occhi vispi, guardi dritto davanti alla fotocamera e ci dica che comprare una Porsche del 1963 con il suo primo stipendio da attore è stato «il miglior investimento della mia vita». Nella video-intervista che trovate in cima all’articolo, oltre a parlare della limited P’8928 P Collector’s Edition disponibile a partire dal 1° maggio di cui è testimonial («Avendo già collaborato con Porsche Motorsport, questa mi sembrava una naturale evoluzione del mio lavoro. Uso molto gli occhiali, inclusi quelli da lettura. Sono davvero leggeri e hanno un bel design»), Patrick apre il suo cuore e parla delle sue passioni e, soprattutto, di come quest’anno lo abbia portato a riscoprire un legame profondo con la moglie Jillian e i figli Tallulah Fyfe, Darby Galen e Sullivan Patrick.
«Per dieci anni non ho fatto altro che viaggiare e muovermi tutto il tempo: all’inizio ero molto felice di poter stare a casa. Non sapevo cosa sarebbe accaduto e dove sarebbe andata la politica qui da noi in America, ma il pensiero di stare con la mia famiglia mi ha in qualche modo rassicurato» racconta Patrick augurandosi che la campagna vaccinale, specie in Italia, possa progredire il più in fretta possibile per permettere a tutti i settori, a cominciare dall’economia, di ripartire più forti di prima. «Una delle cose che più apprezzo dell’Italia è il poter stare in famiglia e sentirsi vicini: abbiamo tutti bisogno del contatto che il Covid ci ha strappato via, e penso che questo sia una vergogna. Abbiamo bisogno del contatto umano per poter sopravvivere» insiste Dempsey che, oltre alla compagna di Porsche Design e alla seconda stagione di Diavoli che vedremo presto su Sky, è pronto a cantare e a ballare nel secondo capitolo di Come d’incanto, il film della Disney che ha lanciato Amy Adams nel 2007 e che lo vedrà riprendere il ruolo di Robert: «Tornare a lavorare con questo team dopo 14 anni è davvero emozionante. Abbiamo tutti bisogno di un po’ di evasione in questo periodo per aiutare le persone ad uscire dalla tristezza in cui si trovano» riprende Dempsey che, parlando del ragazzo che era, del timidone che imparò a guidare il furgoncino di suo papà per le strade sterrate del Maine scoprendo il fascino della moda grazie ai primi red carpet e alle prime première, ci regala anche un consiglio spassionato: «Non dimentichiamoci mai da dove veniamo e, soprattutto, non vergogniamoci di essere vulnerabili».
Guarda la video-intervista di Vanity Fair a Patrick Dempsey in alto >>
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