Telefono spianato in front row e sguardo attento per non perdere un passo dei modelli in passerella. E fino a qui, nulla di strano se non fosse per quel sonoro battimani e quella commozione tradita dall’espressione del volto, erano davvero frutto di un’emozione sincera. Sono davvero un team affiatato Stéphanie di Monaco e sua figlia Pauline Ducruet, quest’ultima alle prese con la sua seconda esperienza alla Settimana della moda di Parigi in qualità di designer.
La venticinquenne ha fondato nel 2018 il brand unisex, Alter, realizzando il sogno coltivato fin da bambina e forgiato da anni di studi all’Istituto Marangoni di Parigi prima e alla Parsons School di New York poi. Classico e moderno convivono negli abiti disegnati dalla giovane Ducruet come si può vedere anche dalla collezione presentata al Palais de Tokyo di Parigi: ciò che rende tutti davvero contemporaneo è la proposta di un guardaroba rivolto, come si legge nel sito, «a chiunque creda che tutti dovrebbero essere liberi di indossare ciò che vogliono indipendentemente dalle abitudini sociali e dalle norme di genere specifiche».
Se c’è qualcuno in famiglia che rompe le convenzioni da diversi decenni è sicuro mamma Stéphanie, una it-girl ante litteram che ha spettinato più di un’abitudine, non solo sociale, ma anche reale. Già cantante (chi se la dimentica la sua Ouragan) e creativa a sua volta, la terzogenita figlia di Grace Kelly e Ranieri di Monaco aveva lanciato nella seconda metà degli anni ’80 una sgambatissima linea di costumi da bagno chiamata Pool Position. Dopo qualche front row, Pauline ha preso dalla madre più la passione per la moda che l’esuberanza a giudicare dalla riservatezza con cui vive la sua vita privata. Determinata nel lavoro, ha deciso di rimboccarsi quelle maniche che destruttura nelle sue collezioni insieme ai generi e agli elementi dei capi che piazza là dove non ci si aspetta.
Tra le sue fan più sfegatate anche la sorella Camille Gottlieb: la ventunenne avuta dalla relazione con la sua guardia del corpo di Stéphanie ha portato gli amici influencer alla sfilata, aprendo Alter alle giovani generazioni cresciute a pane, Youtube e Instagram. Se c’è una cosa che di sicuro le tre monegasche non temono è il ferro da stiro. Noi persone comuni vivremmo con angoscia certi outfit suscettibili di aloni e pieghe da seduta, il carrozzone di Stéphanie (lecito definirlo così visto che la nostra ha ereditato dal padre il titolo di presidentessa del Festival internazionale del Circo di Monte Carlo) invece ha fatto dell’abito sgualcito un capo da portare con fierezza. Se non è questo vivere liberi dalle convezioni allora cosa? La lezione di Pauline e famiglia: essere prima che apparire (apprettati).
LEGGI ANCHE
Pauline Ducruet, il debutto come stilista
LEGGI ANCHE
ARTICOLO TERMINATO!
E come sempre ti raccomandiamo: se hai domande,dubbi, chiarimenti di qualsiasi tipo, scrivici nei commenti o lascia la tua valutazione! Il team di gomoda è al tuo servizio per la scelta del prodotto migliore. Un saluto!