Tutto sull’evento artistico e mondano più internazionale: l’inaugurazione della stagione lirica del Teatro alla Scala, sabato 7 dicembre, con l’opera Tosca.
Mai rappresentato quale titolo d’apertura, il capolavoro di Giacomo Puccini non è una ripresa tra le tante, ma conferma l’impegno della Scala e del suo direttore musicale Riccardo Chailly a rileggere il repertorio operistico italiano secondo le ultime ricerche critiche. Nuovo atto del suo “progetto pucciniano”, questa edizione riporta in scena la partitura del debutto, al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900. Otto interventi per un totale di un centinaio di battute musicali in più: non molte, ma faranno la differenza per chi conosce l’opera, collocati come sono in punti nodali della partitura.
Senza alterare lo spirito di un titolo popolarissimo: modello di melodramma intensamente emotivo con le sue celebri romanze (“Vissi d’arte”, “E lucevan le stelle”), a un ascolto critico opera finemente coesa e sperimentale. Fedelmente riprodotto da Treccani con la sua copertina dai decori floreali allora tanto in voga, il libretto originale rievocherà l’atmosfera di quel volgere di secolo.
Una svolta interpretativa, pur nel rispetto del testo, verrà invece dalla regia di Davide Livermore, che con l’opera inaugurale dello scorso anno aveva conquistato il pubblico con un allestimento a tinte forti, completo di video dagli effetti cinematografici. Set ideale per la diva Anna Netrebko, soprano russo celebrata come massima interprete del nostro tempo, anche della parte della cantante Floria Tosca. Nota ben oltre il mondo della lirica per la sua storia di Cenerentola russa dalla irresistibile ascesa, è donna affascinante e di temperamento. Alla sua quarta inaugurazione scaligera, la cantante è affiancata da due campioni del canto italiano: il tenore Francesco Meli nel ruolo del pittore Cavaradossi amato da Tosca e il baritono Luca Salsi nella parte del crudele barone Scarpia.
Per chi non potrà assistere alla prima rappresentazione o alle successive recite (oltre all’anteprima giovani del 4, il 10, 13, 16, 19, 22 dicembre e il 2, 5, 8 gennaio, queste ultime con Saoia Hernández nel ruolo principale), innumerevoli sono le occasioni per non perdere Tosca. Come d’abitudine l’opera sarà trasmessa in Italia in diretta su Rai 1, Rai 1 HD e on line sul portale Rai Play (visibile per 14 giorni), in differita da Rai 5 e all’estero da molti canali televisivi nazionali. Ideale visione lo schermo cinematografico di 30 sale italiane e altre innumerevoli nel mondo, in diretta o differita.
Per i milanesi un regalo consolidato è la “Prima diffusa”: 50 eventi collaterali all’opera, tutti gratuiti, tra cui proiezioni in una quarantina di sedi e i due videowall in Galleria Vittorio Emanuele.
Per 500 happy fews con il biglietto per il 7 dicembre, l’ultimo atto gourmet della serata andrà in scena, come tradizione, alla Società del Giardino, il circolo privato che ospita la Cena di gala. Cinque i saloni allestiti ispirandosi a Tosca, secondo il gusto napoleonico di velluti indaco e cremisi, decorazioni floreali e stoviglie d’epoca. Già noto il menu, firmato dallo chef tristellato Salvatore Quartulli per Caffè Scala. In omaggio alle origini di Puccini gli antipasti avranno sapori toscani: minestra di cavolo nero e piccione, ceci, seppioline, caciucco. Intitolato a Cavaradossi e di tradizione meneghina il primo piatto: risotto con rape rosse e gorgonzola. Come secondo “tenerezza di vitello” con contorno di millefoglie di funghi e patate e a chiudere gelato al cioccolato fondente e zabaione al rhum. Appena terminati gli applausi anche il retropalco ospiterà un buffet, con piatti in stile Tosca, per le maestranze: 500 insostituibili artefici della prima alla Scala.
Informazioni
www.teatroallascala.org
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