L’assicurazione Rc auto potrebbe costare sensibilmente meno dal prossimo anno, con risparmi fino al 50%. Il condizionale, però, è d’obbligo. Vediamo perché. Ieri la Commissione Finanze ha approvato un emendamento al decreto legge fiscale – lo stesso che ha sospeso le multe relative ai sistemi anti-abbandono – che potrebbe portare a un drastico abbassamento dei premi dell’assicurazione rc auto. «La nuova norma attribuisce il diritto di assicurare tutti i veicoli posseduti in famiglia con la migliore classe di merito disponibile, compresi moto e scooter. Si è creata di fatto una classe di merito unica familiare», ha spiegato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia Alessio Villarosa. Per fare un esempio, se in una famiglia si ha la disponibilità di un veicolo assicurato in prima classe, tutti gli altri componenti del nucleo familiare potranno fruire della prima classe su qualsiasi altro veicolo, anche moto e scooter, anche se già assicurati e con classi di merito meno favorevoli, compreso la famigerata 14esima da cui si parte quando ci si intesta un veicolo per la prima volta. Si tratta, di fatto, di una estensione della Legge Bersani, che finora valeva per veicoli della stessa tipologia.
Assicurazione rc auto, aumenti in vista?
Tuttavia, il decreto legge andrà confermato in Parlamento entro il 25 dicembre e qui potrebbero iniziare i problemi, perché le compagnie assicurative hanno già espresso la loro contrarietà attraverso l’Ania, cioè l’associazione che le riunisce e le rappresenta. Secondo le società di assicurazioni, la conseguenza di questo provvedimento sarebbe un aumento dei prezzi medi delle tariffe. Entrando nello specifico, secondo l’Ania afferma che «i proclami entusiastici con cui è stata accolta l’approvazione dell’emendamento rc auto sono una vittoria di Pirro. Questa disposizione, se definitivamente approvata, condurrebbe a conseguenze davvero distorsive per la sostenibilità del sistema assicurativo della rc auto, a danno di tutti gli utenti».
Assicurazione rc auto, la voce delle compagnie
In altre parole, vuol dire che le compagnie assicurative non accetteranno senza battere ciglio una riduzione generalizzata dei loro guadagni e troveranno il modo di recuperare i soldi perduti, come peraltro accade già quando si accede alle classi più vantaggiose con il decreto Bersani, con il premio che comunque non è così basso come se la stessa classe fosse stata raggiunta normalmente. Secondo l’Ania, inoltre, sarebbe impossibile «valorizzare le condotte di guida virtuose a scapito di quelle meno prudenti o, addirittura, troppo disinvolte» e ancora «cancellare la storia pregressa di ciascun conducente in sede di rinnovo equivale, perciò, a negare i principi di fondo che dovrebbero regolare il settore». Insomma, come spesso accade in Italia, bisognerà aspettare per capirci qualcosa.
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