«Una delle prime condizioni di felicità è che il legame tra l’uomo e la natura non si rompa». È una celebre frase di Lev Tolstoj ma ben rappresenta anche la filosofia di Successori Reda, l’azienda biellese specializzata nella produzione di tessuti d’eccellenza in lana Merino. Si tratta di una lunga storia di famiglia (il lanificio è stato fondato nel 1865), come ci racconta anche in video il CEO Ercole Botto Poala, arrivata ora alla terza generazione e gestita con i cugini. Tessile d’alta gamma con fatturato in crescita, innovazione perenne, grande controllo di tutta la filiera produttiva, e soprattutto sostenibilità totale.
Sì, perché l’azienda in questo tema è pioniera: Reda ha sempre fatto del rispetto per l’ambiente e della tutela degli animali la propria missione, puntando sull’innovazione per garantire tessuti interamente sostenibili. Negli ultimi 20 anni l’impresa si è fortemente impegnata in ambito sostenibilità, sino a raggiungere nel 2004 – e mantenere di anno in anno – il prestigioso riconoscimento EMAS, quale unico lanificio a ciclo completo, ed altre certificazioni a livello internazionale in merito a tracciabilità e sostenibilità ambientale, delle persone e degli animali. «Qualsiasi azione che un’azienda fa ha un impatto, e noi abbiamo cambiato l’approccio. Tendenzialmente puntiamo tutti al benessere, che è il peggior nemico della sostenibilità, ma la sfida è stata trovare una nuova formula», racconta Botto Poala nel video realizzato in esclusiva per Vanity Fair.
Nel 2019 Reda ha, infatti, tagliato un altro traguardo nel campo della sostenibilità grazie alla stesura della Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD), un protocollo che certifica l’impatto ambientale che l’azienda genera per dare vita ai propri tessuti. L’EPD si basa sull’Analisi del Ciclo di Vita del Prodotto (LCA), con il quale Reda ha preso in esame l’intero processo produttivo, dalla fattoria al tessuto finito. «Abbiamo imparato che quando chiedi a un allevatore che lavoro fa, lui non dice “allevo pecore” ma “faccio crescere l’erba”», continua ancora il CEO.
Durante l’ultimo Pitti Uomo, lo scorso gennaio, Reda ha supportato il progetto Reflections, ricreando uno spazio di riflessione positiva e propositiva su una produzione consapevole, sui consumi e sul riciclo. Con il chiaro obiettivo di sensibilizzare sempre più sul tema della sostenibilità, supportando l’attivismo per motivare a cambiare la situazione attuale ed il nostro futuro, così da essere una catena umana, che si alimenta di forza invece che disperderla. La stessa idea portata avanti anche con la campagna Il Tuo Futuro è il Nostro Presente. Quattro scatti (a opera del fotografo finlandese Christoffer Relander) in cui il focus è rappresentato da volti di persone che lavorano all’interno dell’azienda, che custodiscono nelle loro espressioni la natura. Un invito a non voltare lo sguardo, ma ad assumersi le proprie responsabilità per un futuro migliore, volto a trovare soluzioni sostenibili, nel pieno rispetto della natura e delle sue risorse fisiche e naturali.
Qualità, ricercatezza, e sostenibilità sono quindi il fil rouge delle produzioni della storica azienda che ha creato una sinergia unica tra le antiche tradizioni e l’innovazione tecnologica. In Reda vengono seguiti da vicino tutti i passaggi della produzione: dall’approvvigionamento delle materie prime, attentamente selezionate dai pascoli della Nuova Zelanda, dell’Australia e della Tasmania, fino alle fasi di tessitura e finissaggio, realizzate nel moderno stabilimento nato tra le colline di Valle Mosso, in provincia di Biella.
Oggi Reda ha al suo attivo tre linee: Reda 1865, Reda Active, Reda Flexo. La prima è caratterizzata da tessuti classici di altissima qualità studiati per rispondere alle necessità specifiche dei tagli sartoriali; la seconda è stata messa a punto appositamente per l’abbigliamento tecnico-sportivo vicino al mondo athleisure; infine c’è Reda Flexo, la nuova linea di tessuti smart stretch, che utilizza ROICA™ V550, un polimero di nuova generazione, che rappresenta una vera rivoluzione in termini di innovazione tecnologica sostenibile.
E in un’epoca in cui lo spreco di indumenti è un problema globale, Reda si impegna a eliminare gli sprechi lungo tutta la filiera. L’azienda, infatti, ritiene che il futuro della moda sia circolare e si impegna affinché ogni elemento impiegato per creare i suoi tessuti venga riciclato e riutilizzato: ciò avviene già con gli scarti della lavorazione che vengono raccolti, trasformati e destinati ad altre produzioni. Forte di un passato così importante, Ercole Botto Poala guarda sempre avanti: «L’innovazione per me è un viaggio verso il futuro. E il futuro è il luogo in cui trascorreremo la maggior parte della nostra vita, conviene quindi arredarlo al meglio».
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