Gio Evan in Waxewul
Gio Evan in Waxewul
Gio Evan in Waxewul
Gio Evan in Waxewul
Fulminacci in Vaderetro per Tiny Idols
Fulminacci in Vaderetro per Tiny Idols
Fulminacci in Vaderetro per Tiny Idols
Fulminacci in Vaderetro per Tiny Idols con Valerio Lundini
Lo Stato Sociale
Lo Stato Sociale
Lo Stato Sociale
Lo Stato Sociale
Lo Stato Sociale
Gaia con i bijoux di ceramica Pepa Flaca
Gaia con i bijoux di ceramica Pepa Flaca
Gaia con i bijoux di ceramica Pepa Flaca
Negramaro con al selezione «green» di Zalando
Negramaro con al selezione «green» di Zalando
Negramaro con al selezione «green» di Zalando
Negramaro con al selezione «green» di Zalando

C’è chi ha scelto la grande firma chi invece ha preferito piccole realtà dal grande messaggio. Alcuni artisti in gara come hanno pensato di portare sotto i riflettori alcuni brand, magari sconosciuti ai più, molto impegnati sul piano etico e sul fronte della sostenibilità.
Il coloratissimo look di Gio Evan non è di sicuro passato inosservato anche per la scelta di presentarsi sul palco in bermuda. È stato lo stesso artista a volere coinvolgere per questo suo debutto Waxewul. Si tratta di un brand artigianale dallo spirito urban afro-chic, fondato nel 2015 da Francesca Cosentino che guida un team tutto al femminile. I capi sono prodotti sartorialmente in piccola serie con tessuti wax e bogolan provenienti dai villaggi del Senegal, dal Gambia, dal Mali, dalla Costa d’Avorio e dal Burkina Faso in cui lavorano principalmente donne. Le collezioni, realizzate con processi trasparenti e tracciati, non corrono dietro le tendenze della moda e rispondono ai principi dello slow fashion. L’incontro tra culture e la ricchezza di storie raccontate dai pattern dei tessuti hanno convinto Gio Evan a scommettere su Waxewul.

Fulminacci invece si è affidato alla collaborazione tra Tiny Idols e Vaderetro. Lo studio creativo milanese fondato da Silvia Ortombina ha curato l’immagine dell’esordiente romano a Sanremo creando una serie di look con quello che non si definisce un brand bensì un arte di vivere. In quest’ottica, Vaderetro cerca di essere il cambiamento che vorrebbe vedere nel mondo della moda dichiarando sul loro sito di volere essere un marchio «responsabile e sano». Pertanto i tessuti sono riciclati o provenienti da stock, i fornitori sono affidabili e la produzione a ritmo lento è made in Italy. Il lato estetico invece si rifà ad altri tempi con una proposta ammantata di nostalgia pensata in chiave genderless.

Per le loro performance dedicate alla storia del rock’n’roll (ieri in scena il grunge mentre per la prima uscita omaggio a Beatles e Rolling Stones), Lo Stato Sociale ha attinto dall’archivio vintage di Bunker Clothing ma, da quello che ci hanno fatto sapere, la stylist Fabiana Vardaro ha messo nella valigia della band una carrellata di brand stanati al di là dei soliti circuiti fashion. Tra questi c’è Animina, un progetto che nasce a Cesena su iniziativa della stilista Claudia Simonetto. La stilista che crea t-shirt, maglioni e felpe con l’intento di raccontare emozioni, ha detto a un quotidiano della sua città che un capo tra quelli consegnati è stato creato insieme alla band. Avril 8790 invece è un brand di maglieria che si ispira all’arte contemporanea. Cardigan, felpe e capispalla sono prodotti artigianalmente ad Arezzo con il proposito di superare i limiti della stagionalità e le definizioni di genere. Le sneakers Wao, altro marchio citato dal team dei cinque règaz bolognesi, sono ecosostenibili e realizzate senza sfruttare né persone né animali con materiali come canapa, cotone organico, sughero e fibra di legno.

Piccole sculture di ceramica fatte a mano invece sono apparse tra le dita di Gaia. L’artista di Guastalla ha scelto Pepa Flaca, il brand artigianale di Natalia Triana. La designer di origine colombiana di stanza a Bologna crea bijoux unici raccontando il lavoro che c’è dietro ogni singolo pezzo mostrandone il valore da un lato e la sostenibilità della produzione dall’altro. Inoltre, ogni gioiello è avvolto in un packaging «treefree» realizzato con un materiale eco-friendly che risparmia gli alberi visto che è derivato dalla canna da zucchero.

Anche Negramaro, superospiti della serata di giovedì, hanno fatto una scelta di sostenibilità. I loro abiti sono stati per questo selezionati all’interno dell’ampio assortimento di Zalando. «La moda è vestito e sostanza. È la possibilità di veicolare messaggi». Parola di Giuliano Sangiorgi. E non solo la sua.

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