La moda e il comfort, soprattutto quando si parla di tacchi a spillo, non vanno d’accordo e spesso si trovano in campi opposti. Camminare sui con un paio di stilettos crea un movimento non naturale, il piede deve assumere una postura forzata che con il tempo procura dei problemi. Lo sanno bene le donne che quando indossano i tacchi (a spillo e non) per diverse ore soffrono le pene dell’inferno e il problema coinvolge tutte, modelle e celebrities comprese. Le cronache riportano, infatti, di cadute rovinose, vedi: Bella Hadid alla sfilata di Micheal Kors della New York Fashion Week di due anni fa, Lady Gaga caduta diverse volte on stage dalle sue incredibili scarpe, Taylor Swift volata in braccio ai suoi fans durante un concerto, Jennifer Lawrence finita lunga distesa sulle scale del Dolby Theatre, nel 2013, mentre andava a ritirare il suo Oscar come miglior attrice per Il lato positivo.

Tacchi a spillo? No problem

Esistono però degli accorgimenti per camminare sui tacchi alti in modo disinvolto. “Per alleviare il carico del peso sbilanciato sulla parte anteriore del piede si può mettere all’interno della scarpa il classico cuscinetto in gel o in silicone che aiuta il piede a non scivolare e affievolisce la pressione del peso”, consiglia Nicola Del Bianco, ortopedico specializzato nella patologia dell’avampiede. “Un altro consiglio è unire con del nastro chirurgico il terzo e il quarto dito del piede in modo da scaricare la terminazione nervosa responsabile del dolore e aumentare la resistenza ai tacchi a spillo. È anche utile utilizzare un buon plantare anche nelle calzature più comode che aiuterà ad affrontare lo sforzo sui tacchi alti. Ci sono poi delle tipologie di tacco da preferire, un tacco largo anche se alto aiuta a supportare meglio il peso, così come la zeppa, che protegge il piede e favorisce un buon bilanciamento”.

Esercizi per camminare (e resistere) sui tacchi

Allenarsi per indossare i tacchi alti potrebbe sembrare un’idea sciocca, ma una serie di esercizi aiuta le donne a indossare lo stiletto in modo disinvolto senza soffrire. “Il primo consiglio è quello di camminare scalzi quando è possibile, è un esercizio naturale che distende e rilassa il piede – continua l’esperto – . Anche lo yoga è utile perché distende i nervi e quindi aiuta a supportare gli sforzi passivi. Sono consigliati inoltre tutti gli esercizi che rendono le articolazioni dei piedi più mobili, soprattutto le zone dell’avampiede e del mesopiede, come appoggiare le punte dei piedi sopra un gradino con il tallone sporgente verso l’esterno e sollevarsi diverse volte, oppure ‘rullare’ il piede cercando di afferrare diversi oggetti, dal più grande al più piccolo, come bottiglie, palline da tennis, penne, fogli. E dopo una giornata sui tacchi alti? Un massaggio con le mani è perfetto, oppure far ruotare la pianta del piede su un oggetto sferico o tubale, come una palla o una bottiglia. Infine il pediluvio ha i suoi effetti benefici, ma l’ideale è un impacco di argilla in polvere da erboristeria che aiuta ad attenuare il gonfiore e fornisce un immediato sollievo”.

Chirurgia estetica ai piedi? È un rischio

La chirurgia estetica del piede non è molto frequente, ma sta crescendo soprattutto in certe zone, come a Beverly Hills, luogo pieno di star, dove il caldo impone l’uso di infradito e sandali. Tuttavia la Cosmetic foot surgery non è vista di buon occhio dalla comunità scientifica. “La chirurgia estetica su un piede non dolorante e ben funzionante non è mai appropriata”, dice Jonathan T. Deland, chirurgo ortopedico esperto del piede e della caviglia all’HSS (Hospital for Special Surgery) con diverse sedi negli Usa. “Il piede è una struttura biomeccanica complessa, composta da numerose ossa, legamenti e tendini, progettata per supportare il peso durante la camminata e l’esercizio fisico. I pazienti che si sottopongono alla cosmetic foot surgery credono che un’operazione di 20 minuti consentirà loro di indossare scarpe più attraenti, ma in realtà rischiano di peggiorare la situazione e di avere dei dolori persistenti. Quando s’interviene su un meccanismo così delicato, anche con una procedura minore, la capacità del paziente di camminare comodamente può essere danneggiata. Ma quali sono gli interventi più richiesti per migliorare l’aspetto del piede? La correzione dell’alluce e delle dita a martello, l’accorciamento del secondo dito quando è troppo lungo, iniezioni di filler sul dorso del piede per restituirgli pienezza e tono, intervento richiesto per piedi molto magri, oppure sotto la pianta per creare un “cuscinetto” di grasso, che funge da ammortizzatore naturale per il carico del piede. Si arriva anche alla rimozione del dito mignolo, il cosiddetto pinky toe, per non avere più problemi di calli e poter indossare scarpe a punta senza dolore”.