Aveva la bocca e lo stomaco pieno di pezzi di plastica la tartaruga trovata morta sulla spiaggia di Vasto in provincia di Chieti. Buste della spesa, cannucce e plastiche che, qualora non raccolte correttamente, ovunque vengano gettate vanno a finire in mare dove a farne le spese sono cetacei e tartarughe che le scambiano per prede. Così è stato anche per l’esemplare della caretta caretta – la specie di tartaruga più comune nel Mediterraneo – rinvenuta senza vita lungo la spiaggia di Vasto: lo stesso ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, ha rilanciato l’immagine di Luciano Palena, diffusa da Zonalocale, sottolineando che è compito civico di ciascuno fare in modo che la plastica non sia dispersa nell’ambiente : «Ogni nostra azione ha delle conseguenze. Io ci sto attento, sempre. Fatelo tutti. Grazie» .
Tartarughe a rischio
Tartarughe uccise dalla plastica dispersa in mare vengono ritrovate sulle spiagge di tutto il mondo. Secondo stime del progetto TartaLife ogni anno muoiono accidentalmente nei mari italiani circa 10.000 tartarughe caretta caretta, molte delle quali catturate casualmente durante la pesca. Tuttavia le campagne di sensibilizzazione dei pescatori assieme a nuovi dispositivi come i dissuasori luminosi o reti ad hoc hanno ridotto il numero di queste catture. La plastica resta invece un killer insidioso per le tartarughe: quando non muoiono soffocate per ingestione, o blocco dello stomaco, rimangono intrappolate nelle buste (o nelle reti abbandonate in mare) che gli impediscono di nuotare.
Il ciclo della plastica in mare
Le tartarughe sono con delfini e balene vittime designate dal momento che scambiano le buste di plastica per i pesci di cui si nutrono: il fatto che ingeriscano shopper e oggetti di plastica in quantità massicce è la conferma che i mari ne sono invasi. La busta che svolazza in città nelle giornate ventose prima o poi finisce in mare; dove, se non viene inghiottita da un cetaceo o da una tartaruga, si fotodegrada in particolato che vaga in sospensione prima di depositarsi sul fondale. Il particolato di pezzetti sempre più piccoli – fino alla dimensione dei polimeri che compongono le plastiche – comincia secondo diversi studi scientifici a essere rintracciato nei livelli inferiori delle catene alimentari: tracce di polimeri sono state trovate nei nematodi, ovvero quei vermi ripulitori dei detriti organici che sono alla base delle catene trofiche, e nello stomaco di alcuni crostacei delle fosse oceaniche più profonde. La plastica degradata va ad accumularsi sui fondali marini: a maggio ne ha fatto menzione anche il ministro Costa riguardo i mari della penisola.
Cosa fa l’Italia contro la plastica
L’Italia è fra i Paesi che hanno mostrato maggiore attenzione al problema: lo scorso ottobre è stato approvato il testo della legge Salvamare dalla Commissione Ambiente della Camera. Al 2021 è fissato il termine per la messa al bando delle plastiche monouso. La plastica dispersa in mare è considerata fra le prime minacce per i suoi ecosistemi che restano fonte di cibo per centinaia di milioni di persone nel mondo. Alle iniziative legislative, si accompagnano ricerche sui materiali alternativi e di compostaggio (una giovane laureata all’Università del Sussex, Lucy Hughes, ha vinto a ottobre il premio scientifico James Dyson Award per aver prodotto un materiale biodegradabile simile alla plastica a partire da alghe), riconversioni industriali, prodotti di recupero e riciclo della plastica.
LEGGI ANCHE: Porto Cervo, morta una femmina di capodoglio gravida con 22 kg di plastica nello stomaco
LEGGI ANCHE: Il capodoglio ucciso dalla plastica
LEGGI ANCHE: I fondali marini italiani sono invasi dai rifiuti e il 75% é plastica
LEGGI ANCHE: La legge Salvamare sulle bottiglie di plastica arriva in Parlamento
LEGGI ANCHE: Balena morta nelle Filippine aveva 40 chili di plastica nello stomaco
LEGGI ANCHE: Plastica, il sistema della Ocean Cleanup funziona e sta raccogliendo tonnellate di rifiuti
LEGGI ANCHE: Isole di plastica, ecco le 7 più grandi del mondo
ARTICOLO TERMINATO!
E come sempre ti raccomandiamo: se hai domande,dubbi, chiarimenti di qualsiasi tipo, scrivici nei commenti o lascia la tua valutazione! Il team di gomoda è al tuo servizio per la scelta del prodotto migliore. Un saluto!