Secondo la definizione sul sito del V&A Museum , storicamente il patchwork è «un modo per utilizzare gli scarti di tessuto e per prolungare la vita degli indumenti». Con la moda che sta diventando sempre più sostenibile, che questo stile sia ritornato prepotentemente di tendenza ha, in effetti, molto senso. Nel mare magnum di silhouette pulite e minimaliste anni 90, il patchwork (dall’unione delle parole patch/pezza e work/lavoro e che indica, come sappiamo, una combo di tessuti diversi) con il suo tripudio di colori e fantasie anche improbabili (ma che finiscono con l’avere armonia) oggi è qui per ricordarci che gli strappi si ricuciono, che tutto torna, che ci può essere allegria ed esuberanza, perché no, anche in tempi pandemici.
E così il patchwork spopola nelle collezioni Primavera/Estate 2021, avvistato in passerella, in primis da Dolce&Gabbana: Patchwork di Sicilia è stata realizzata ripescando dall’archivio alcuni pezzi del 1993 poi affidati alle sarte che li hanno assemblati secondo il loro gusto. E poi ancora Etro, Zimmermann, Dior e persino Armani (seppur in forma più sobria) hanno proposto capi in tessuti assemblati.
A onor del vero, il trend ha cominciato a fare capolino già dallo scorso anno. Tra i primi a mostrarlo ai flash dei paparazzi, Zayn Malik che, mano nella mano alla sua Gigi (Hadid) è stato fotografato nel gennaio 2020 a New York con indosso una giacca trapuntata del brand americano Bode.
Poi è stato il turno di Harry Styles e del cardigan multicolor a uncinetto di JW Anderson (con le istruzioni del designer pubblicate su Instagram per gli amanti del fai da te), mentre qualche mese fa Alexa Chung ha collezionato migliaia di like su Instagram avvolta nella sua giacca stile Holly Hobbie dal colletto Peter Pan.
Dopodiché sempre più influencer, tra le quali Ella Emhoff, modella e figliastra cool di Kamala Harris, hanno cominciato a riportare alla ribalta il pattern vintage in chiave boho-chic.
E anche le celeb non stanno a guardare: proprio di recente Laverne Cox è apparsa con un blazer effetto patchwork della collezione Resort 2021 di Balmain, mentre ai Film Indipendent Spirit Awards, l’attrice Annie Murphy ha sfoggiano un patchwork dress della pre-fall 2021 di Dior (ispirata alla vita di Andy Warhol) e l’attore Nicco Annan un completo multicolor puzzle di Dolce&Gabbana.
Tra le caratteristiche del patchwork c’è anche quella di essere assolutamente no gender. Dal Dna rétro ma avant-guarde allo stesso tempo, non stupisce, dunque, che abbia anche conquistato ultimamente Tiktokers e fashioniste Gen Z che hanno decretato via social che è arrivato il momento di cacciare dal baule questa tendenza granny (da marzo le ricerche online per capi patchwork sono aumentate del 25%) facendola diventare virale. In più, poi, il patchwork spinge sulla voglia di artigianato e recupero, inserendosi in quel filone upcycling sulla cresta dell’onda come non mai.
Raccogliere i pezzi, cucirli assieme per tenere insieme le cose. Se guardata in profondità, al di là di un aspetto superficiale, questo trend, inserito nel particolare periodo che stiamo vivendo, è particolarmente significativo. I tessuti assemblati da sempre raccontano una storia che sopravvive dai tempi degli antichi Egizi (bassorilievi al British Museum raffigurano faraoni con mantelli trapuntati) e arriva alla pandemia di oggi. Insomma, altro che scarti.
Nella gallery fashion inspo dalle sfilate e consigli shopping per farsi definitivamente contagiare dalla patchwork fever.
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